Project Camelot: Elizabeth Nelson : Cosa accadde veramente al Volo 93

Volo 93

Volo 93Intervista Audio Febbraio 2009

Sono Bill Ryan del Project Camelot. La data di oggi, mentre registro questa introduzione, è il 6 Aprile 2009.
All’inizio di questo anno, sono stato avvicinato da una coraggiosa giovane donna che era presente nella stanza quando è stata presa la decisione di abbattere il volo UA 93 sopra Shanksville, in Pennsylvania, la mattina dell’11 Settembre 2001.

Nei prossimi 40 minuti, questa coraggiosa donna racconta la sua storia. Iniziamo con una sequenza di estratti critici che abbiamo raccolto per illustrare il significato della storia. Siamo consapevoli dell’importanza emozionale del soggetto per milioni di patriottici Americani, inclusi molti nell’esercito e lo rispettiamo pienamente.

Per ovvie ragioni, Elisabeth Nelson non è il vero nome della donna, ma il rapporto che sentirete è autentico. Ascoltando la sua testimonianza, considerate la complessità degli eventi di quel giorno e le tante persone coinvolte che cercavano di fare il meglio per il proprio paese, inconsapevoli della verità dietro le scene.

EN: E stavamo li, io e lui e due altri soldati e guardavamo la TV e potevamo vedere il fumo uscire dalla struttura. In quel momento ho visto l’aereo seguente arrivare e sbattere contro l’altra torre. Ora entrambe le torri erano state colpite. E noi tutti eravamo silenti, sapete. Sapevamo cosa significava.

..io so i nomi e i gradi delle persone nella stanza. So che era, al tempo, il capo Comandante dell’Ospedale e, credo, il Comandante della Base.

..un aereo che stava volando in una zona vietata al volo vicina a Camp David e si dirigeva verso il Sito R. Non ho idea di cosa fosse il Sito R. Per me Camp David era un posto dove George Bush andava in vacanza. Non ne sapevo altro.

…Protocollo è che questa è una zona vietata al volo. Dovevamo abbattere questo aereo. Si, è un aereo per passeggeri. Era necessario abbatterlo.

..Quindi ero in questa stanza quando la decisione è stata presa dalle persone che comunicavano al telefono nella stanza dove stavo, di abbattere questo aereo.

…Sito R è una città sotterranea, sotto una montagna in Pennsylvania.

..Abbiamo solo poco tempo per decidere prima che sia troppo tardi. Puoi sentire l’intensità nella stanza. Voglio dire…e questi uomini non erano senza cuore.

…Ricordo la distinta sensazione dentro di me quando ho visto sulle news questa storia per cui c’erano terroristi su questo aereo e che le persone hanno preso il controllo dal pilota e l’aereo è caduto e queste persone sono state chiamate eroi. Io ricordo l’estrema frustrazione morale dentro di me, per sentire: Ma questo non è vero! Questo non è per nulla vero…

Inizio dell’Intervista

Bill Ryan: Voglio ringraziarti per esserti fatta avanti per parlarci dell’esperienza molto interessante che hai avuto l’11 Settembre 2001, quando eri nell’esercito, in un luogo particolare, in una posizione adatta a vedere alcuni eventi che possono interessare a molte persone.

Avendo fatto questa introduzione, ti invito a dire qualunque cosa tu voglia dire su te stessa, qual’era la tua posizione, cosa facevi, dove stavi e come ci sei arrivata.

EN: Ok. Ero negli ultimi sei mesi del mio servizio attivo, in addestramento nell’Esercito USA, ancora col grado di Privato, credo, Privato di Prima Classe. Ero stazionaria a Fort Meade sotto il Kimbrough Ambulatory Care Center Hospital.
Fort Meade contiene una base della NSA, la National Security Agency. E’ un ospedale operativo che ospita soldati sotto addestramento medico.

Il mio addestramento era come tecnico radiologo, un tecnico dei raggi-X. Prima di questo ho fatto un anno e mezzo di addestramento di base, la scuola ENT e parte dell’addestramento in diverse basi.

BR: A parte la specialità, eri un soldato essenzialmente. Vero?

EN: Assolutamente. Ho fatto un addestramento intenso di 13 settimane. Mi sono preparata e correvo dalle nove alle 11 miglia al giorno prima di andare nell’esercito, sei giorni a settimana, per prepararmi. La mia idea…facevo yoga e meditazione.

La mia idea era questa: Loro non mi romperanno fisicamente. Non avranno nulla da dirmi fisicamente e non mi toccheranno. Nella compagnia di 160 soldati, ero una delle migliori donne nella compagnia intera. Non ho mai avuto problemi.
Quindi, finito l’addestramento sono andata a Fort Meade, sono arrivata e avevo pianificato di andare a casa. In tre settimane ho avuto il permesso, era molto raro. Non ottieni molto di questo tempo.

Quindi è avvenuto l’11 Settembre. Ero così arrabbiata perchè non mi avevano permesso di andare a casa! Quel giorno ricordo c’eravamo tutti e la mattina dovevamo preparare la giornata all’ospedale.

BR: Era una giornata di routine.

EN: Una giornata di routine.

BR: L’inizio della giornata.

EN: Giornata normale. Avevamo i primi pazienti della mattina, preparare i clisteri e i controlli gastrointestinali (upper Gis). Loro bevevano il bario e noi osservavamo gli intestini.
Quindi fatto questo la mattina, uno dei soldati, uno di grado maggiore, uno specialista, credo, era fuori nella sala e venne nella stanza posteriore dove stavamo tutti e disse: Merda! Ho appena visto un aereo colpire una delle Twin Towers.

In tre di noi eravamo come: Davvero? Molto strano. Quindi camminammo fuori alla scrivania.

BR: Lo ha visto in qualche televisione.

EN: Lo ha visto nella TV dell’ospedale, nella sala..

BR: Ok.

EN: …dove entri e vai per i tuoi raggi-x. Siamo rimasti fermi li, io e lui e due altri soldati e guardavamo la TV e potevi vedere il fumo uscire dalla struttura. In quel momento ho visto l’aereo seguente arrivare, sbattere contro l’altra torre. Ora entrambe le torri erano state colpite. Eravamo assolutamente silenti, sai. Sapevamo cosa significasse. Era intenzionale.

BR: Ok. Però stai dicendo che lui vide il colpo del primo aereo, ripreso da una camera in diretta in qualche modo.

EN: Si.

BR: Che non è stato rilasciato in pubblico.

EN: Si.

BR: Quindi vide il primo aereo sbattere e quindi venne a dirtelo?

EN: Mm hm. Il dipartimento…era una grande sala. Lui lo vide, tornò indietro e eravamo in sei o sette fermi lì. Lui disse: Merda! C’è un aereo che ha appena colpito la torre.

Alcuni di noi: Cosa? Davvero? E siamo andati a vedere da noi e stavamo in piedi a guardare questa struttura in fiamme.

BR: Una struttura in fiamme.

EN: Si. Mentre stavamo li, abbiamo visto il secondo aereo arrivare. Quindi tutti noi, penso che fossimo in quattro in quel momento, io, lui, due o tre altre persone..due altre persone. E’ difficile ricordare. Si. Stavamo li e abbiamo detto: Merda! Questo non è stato un incidente. Qualcosa sta accadendo.
E sai..voglio dire, ci ho pensato molte volte: Beh, forse lui…forse la video camera…forse lui non ha visto l’aereo sbattere davvero. Forse la video camera stava mettendo a fuoco la torre in fiamme. O altro. Ma non so. Lui disse di aver visto l’aereo sbatterci. Quindi…

BR: Beh, questo è anche..

EN: Io non metto in dubbio, perchè ero cosi stretta alla base e alla vita nella base…Non vedi la TV dall’esterno. Sai.

BR: Però non sai quale canale fosse.

EN: No.

BR: Era qualche canale interno dell’ospedale?

EN: Si. Loro hanno canali regolari come la CNN o la NBC o altro. Ma per quanto ne so, non ci era permesso cambiare. Non ne avevamo controllo. La TV era impostata. Quindi..

BR: E ricordi, c’era un commento, come un giornalista che diceva: Oh mio Dio! o..?

EN: No.

BR: Era solo una immagine?

EN: Solo, si, solo una immagine e io non…Non c’erano news. Non c’era nessuno che correva, per quanto ricordi.
Noi non siamo stati a lungo alla TV perchè è avvenuto quasi immediatamente che all’altoparlante…direi in 10 minuti, qualcuno all’altoparlante, forse meno di dieci minuti, per chiamare i soldati e ordinare di prendere le armi.

BR: Prendere le armi?

EN: Si.

BR: Perchè..?

EN: Per proteggere la base.

BR: Come procedura standard per un attacco apparente alla base?

EN: Procedura standard. In corso. Ma non io. Non io, perchè ero in addestramento.

BR: Ok. Chiaramente George Bush, in un evidente errore alla stampa, disse di averlo visto e qualcosa come, di aver pensato: Mio Dio, qualche terribile pilota. Quindi disse che vedendo il secondo aereo sbattere, realizzò che fosse un attacco. Ecco cosa disse. Quindi può aver visto..

EN: Quello di cui parlo.

BR: …qualunque cosa di cui parli. Sembra un evento reale. Ok. Parlaci di cosa accadde. Cosa accadde ai tuoi movimenti quel giorno?

EN: Dopo questo, penso fosse il Primo Sergente dell’ospedale e il Comandante. Un Primo Sergente è nei gradi del Sergente e un Comandante è nei gradi degli ufficiali. Sono una sorta…
Il Primo Sergente del nostro reparto ci ha raccolti assieme, ci ha detto che i soldati fermi li, dovevano andare a rapporto al centro di comando.
Quindi, tutti gli altri dipartimenti di soldati, il reparto di infermeria, il clericale, il dipartimento amministrativo, tutti hanno mandato i propri soldati e non li ho più visti. Praticamente l’ospedale non era pienamente attivo a quel punto. Tutti erano in attesa.

Quei soldati, miei amici poi mi hanno detto che erano nel cambio delle 24 ore per il controllo dei cancelli e dell’area circostante alla base.
Per me e l’altro studente lì, il nostro Primo Sergente, lei era una simpatica donna, era molto dolce, ci portò dal Comandante dell’Ospedale, io credo il Comandante dell’Ospedale, per essere di servizio perchè non avevamo diritto di avere armi eravamo in addestramento, o qualcosa del genere, qualcosa di logistico, ci consegnò quindi a loro.

BR: Perchè potevi essere utile?

EN: Potevamo essere utili, perchè nessuno era nel dipartimento, quindi noi: Ok, prenditi questi due soldati. Puoi prenderli.

BR: Ok.

EN: Quindi ricordo la stanza in cui ci hanno portati. Ci dissero che potevamo prendere un caffè e qualche snack dal bar, non bar, quelle macchinette, quei posti dove puoi prendere degli snack, potevamo fare le fotocopie perchè lei ed io avevamo i codici delle stanze, potevamo entrare.

BR: Perchè quei ragazzi avevano una riunione.

EN: Esatto.

BR: Era una riunione forzata per quello che era accaduto.

EN: Si.

BR: Questo è tutto quello che sai.

EN: Questo è tutto quello che so. Ci venne reso chiaro che non dovevamo guardarli. Eravamo…ci hanno messo sulle sedie in fondo alla stanza, non davanti a loro e ci dissero di guardare il muro e non ascoltare. Questi erano gli ordini.
Quindi, lei ed io guardavamo il muro, a volte, ci guardavamo e parlavamo un poco sottovoce.

C’erano forse sei o sette uomini attorno a questo tavolo, come vedresti in un grande ufficio. Avevano questo telefono buffo. Era come un telefono per conferenze. Li ricordo seduti e parlavamo con questo telefono. Sembrava che parlassero con uno o due altri posti.

BR: Qualche idea precisa?

EN: Sai, ora credo che stessero comunicando con qualcuno da West Point, qualcosa che aveva a che fare con West Point, che è anche base militare, basata su Hudson River a New York, circa un’ora a nord da New York.
Quindi io…io sentivo questo. Penso davvero di aver sentito questo, perchè mi è rimasto in mente negli anni…Qualcosa con West Point.

BR: Conosci i nomi e i gradi di queste persone nella stanza?

EN: Non conosco i nomi e i gradi delle persone nella stanza. So che era, al tempo, il Comandante dell’Ospedale, io credo anche il Comandante della Base.

BR: Questi sono due uomini diversi di cui parli.

EN: Si. La persona che guida l’ospedale e la persona che guida la base.

BR: Ok.

EN: Non conosco i gradi ma erano..Per mia opinione, erano quelli dai gradi maggiori nella stanza. C’erano altri Ufficiali e altri…forse pochi Primi Sergenti nella stanza anche.

BR: La conversazione attorno al tavolo era come: Ok, ragazzi, cosa accade?

EN: Ok, ragazzi, cosa accade. Ho sentito lo stress, confusione e paura, ma lo trattengono bene. Si tengono assieme.
Quindi la discussione passa su un aereo che volava in una zona vietata al volo vicina a Camp David e verso il Sito R. Non avevo idea di cosa fosse il Sito R. Per me Camp David era un posto dove George Bush andava in vacanza. Non ne sapevo altro.

BR: Questa informazione arrivava al telefono da altrove.

EN: Si. Si. Ne discutevano, di… Il Protocollo è che quella è zona vietata al volo. Noi dobbiamo abbatterlo. Si, è un aereo per passeggeri. Bisogna abbatterlo. E’ una zona vietata al volo. Quindi..

BR: Si parlava di dirottatori e di un attacco?

EN: No.

BR: Era parte della conversazione?

EN: No. Io non …non ho sentito parlare di dirottatori. Abbiamo sentito che questo aereo volava in zona vietata al volo e che loro non potevano contattarlo o qualcosa del genere. Non c’era comunicazione. Il protocollo dice che doveva essere abbattuto. Quindi ero in questa stanza quando è stata presa la mutua decisione dalle persone che parlavano al telefono nella stanza dove mi trovavo, di abbattere l’aereo.

BR: Quindi…Ok, lascia che ti risponda. Quello che stai dicendo è che hai sentito in tempo reale ed eri nella stanza dove venne dato l’ordine…dove venne prima di tutto discusso, confermato e quindi dato da chi di dovere. Questa persona era nella stanza? O era l’altro…? Chi è stato a chiedere perchè lo avrebbero fatto?

EN: Penso fosse un accordo, che questi due o tre gruppi che parlavano si accordarono perchè andava fatto: Ok. Tutti in questa stanza, siamo d’accordo? Si. Ok. Voi siete d’accordo. Ok, lo facciamo, quindi.

Penso non fosse…No, veramente…ricordo un uomo, il capo nella stanza, guidava lo show e tutti hanno seguito.
Ma non stava dicendo: Ok, lo abbattiamo anche se gli altri non sono d’accordo.
Loro dissero che questo era ….il protocollo standard, contatto non possibile o simile. Quindi fu come: Ok. Allora dobbiamo farlo. Dobbiamo farlo. Quindi tutti nella stanza concordarono con questa persona, che comunicava.

Questa persona non comunicava tutto il tempo. Un paio di loro parlavano, ma questo sembrava il “capo” della stanza.

BR: Lui guidava la situazione, stai dicendo.

ED: Si. Non ho sentito che sapessero di qualcosa riguardante terroristi.

BR: Voglio dire, non si parlava di terroristi su quell’aereo. C’era una situazione sconosciuta, un aereo con cui non si poteva comunicare.

EN: Situazione sconosciuta.

BR: C’erano riferimento all’attacco alle Torri Gemelle che hai visto alla televisione? Devono averne parlato.

EN: Si, lo hanno visto e questa fu parte della ragione per cui non conoscevano la destinazione dell’aereo.

BR: Ok. Ora, questa è stata la prima volta che hai sentito del Sito R?

EN: Si.

BR: Cos’è il Sito R?

EN: Da quello che ho appreso poi, perchè avevamo una unità medica fuori dal Sito R da due settimane e uno dei tecnici dei raggi-X era un mio amico. Il Sito R è una città sotterranea sotto una montagna in Pennsylvania, completamente isolato e sicuro, con cose simili all’Area 51 dove possono dire se un topo si muove in un enorme raggio attorno alla montagna.

Devi passare diversi cancelli e controlli dopo controlli dopo controlli. E’ pesantemente controllato, con una enorme porta di metallo che apre verso una città come una base militare sottoterra.

BR: Questa fu la prima volta che hai sentito del Sito R? Non era parte del tuo addestramento o altro?

EN: No.

BR: Ci ho guardato, perchè ne abbiamo parlato prima brevemente, quando mi hai riassunto la tua esperienza. Quindi ho controllato e guardato qua. Guarda.

EN: Mm hm. Sito R…

BR: Sai, puoi leggere al microfono.

EN: (legge) Il Complesso Raven Rock Mountain, RRMC, struttura degli USA su Raven Rock, una montagna nello Stato della Pennsylvania. Si trova a circa 14 km a est da Waynesboro, Pennsylvania e a 10 km a nord est da Camp David, Maryland.

Non l’ho mai visto prima.

(Legge) E’ anche chiamato Complesso Militare Raven Rock o semplicemente Sito R. Altre designazioni e soprannomi includono The Rock, National Military Commander Center Reservation e Alternate National Military Commander Center. Alternate Joint Communications Center…Backup Pentagon..

BR: Questo è esattamente quello che hai detto, vero?

EN: Si.

BR: Si.

EN: Questo è il posto per i rappresentanti e i mmebri del congresso e tutti…non è per le persone. E’ per il governo quindi possono nascondere. (ride)
(legge) Backup Pentagon o Sito RT. L’ultima si riferisce al vasto gruppo di torri di comunicazione e di equipaggiamento sopra la montagna. Si conosce come Underground Pentagon.
E’ affascinante. (legge) Il più grande (tenant) non è la Defensive Threat Reduction Agency. I più grandi sono l’Alternate National Military Command Center o Joint Staff Support Center.
(legge) 114° Signal Battalion…Emergency Operations Center. Ecco dove abbiamo mandato il team medico, era l’Emergency Operations Center…

Favoloso.

BR: Quindi ecco. E’ ovviamente una struttura classificata, ma la sua esistenza è di pubblico dominio. E’ ragionevole che sia una zona vietata al volo.
Quello che mi affascina di questa storia è che quello che dici è che stai soffiando, se posso usare il termine, sul fatto che il Volo 93 è stato abbattuto, cosa non soprendente per chi ha fatto attenzione a questo in tanti anni.

EN: Mm hm.

BR: Ma che l’ordine per farlo è stato dato da persone che non avevano idea, assumendo che sia vero che l’11 Settembre sia stato un lavoro interno. Loro credevano che fosse vero. Loro non sapevano cosa accadeva. Stavano seguendo strettamente il protocollo militare.
Se hai un aereo che va vero uno stabilimento militare che non risponde, non importa chi è a bordo, il protocollo dice che devi abbatterlo.

Perchè in una situazione di guerra dopo le torri a New York, vista dal punto di vista di questi ragazzi, che probabilmente non erano nel giro, dovevano assumere che poteva portare un’arma atomica, che poteva essere pieno di esplosivi, di tutto. Loro devono fare quello che meglio fanno i militari. Questo è un buon riassunto?..

EN: Assolutamente.

BR: Si.

EN: Posso solo dire che se le persone nella stana sapevano di questo, allora sono attori favolosi e dovrebbero fare i film di Hollywood, perchè la sensazione era davvero:
Abbiamo solo poco tempo per decidere prima che sia troppo tardi.
Potevi sentire l’intensità nella stanza, sai? Voglio dire…questi uomini non erano senza cuore. Non ho sentito che fossero senza cuore.

BR: Certo. Facevano il loro lavoro.

EN: Facevano il loro lavoro.

BR: Stavano facendo il loro lavoro. Ok. Hai osservato altro nella stanza quel giorno, che valga la pena di registrare? Eri nella stanza quando venne abbattuto l’aereo?
Ne hai sentito conferme? Ricordi la reazione?

EN: Non ricordo la reazione, ma ricordo di essere stata seduta nella stanza a lungo. Ricordo di essere seduta nella stanza.
Ricordo la distinta sensazione dentro di me quando ho visto sulle news questa storia dei terroristi nell’aereo e delle persone che hanno preso il controllo dal piltoa e l’aereo è caduto. Voglio dire, hanno preso il controllo sui terroristi e hanno fatto cadere l’aereo. E come si diceva che queste persone erano eroi.

Ricordo l’estrema frustrazione morale dentro di me, del sentire: Ma questo non è vero! Questo non è vero per nulla! Noi lo abbiamo abbattuto. Un grande conflitto dentro di me, sapendo che il mondo avrebbe creduto a questa storia non vera.
Come le persone avrebbero creduto. Ho sentito che questo era sbagliato, sai. Perchè non potevano dire: Protocollo militare. E’ una zona vietata al volo. Spiacenti.

BR: Si. E’ interessante da dibattere vero?

EN: Assolutamente.

BR: Sembra che qualcuno abbia preso la decisione senza il coraggio necessario per dire: Gurda, ci spiace per le persone nell’aereo, ma dovevamo farlo per quello che era accaduto a New York poco prima.

EN: Assolutamente. E’ ciò che è.

BR: Interessante. Quindi stai dicendo, ancora riassumo, è, in base a quello che hai osservato, che non attribuisci colpa o partecipazione o altro a queste persone nella stanza che hanno preso la decisione, perchè facevano il loro lavoro.

EN: Si. Non credo che sapessero qualcosa. Sento che fosse un momento caotico, dove si deve prendere una decisione rapidamente. Ho sentito che tutti pensavano che fosse la cosa giusta.
Come ho detto, se qualcuno sapeva che fosse qualcosa di preparato, allora era un grande attore. Dovrebbero essere con John Wayne.

BR: Ok. Quindi sei stata a lungo in quella stanza come hai detto.

EN: Mm hm.

BR: Questo incontro è continuato? Oppure..cosa è accaduto a quel punto?

EN: E’ continuato. Ho dovuto copiare alcune cose. Sono tornata con dei sandwitch e altro per l’uomo. Quindi mi sono seduta e ho atteso.
Il mio Primo Sergente è arrivato e ci ha controllati, per vedere se eravamo Ok. Abbiamo detto di stare bene e quindi lei ci disse dopo, quando siamo stati lasciati andare, che eravamo liberi per andare nei dormitori.

Ricordo che sono tornata ai dormitori. Vivevamo tutti in stanze separate e ricordo che era spaventata per quello che accadeva. La donna mia amica, un soldato in stazionamento, non tornò perchè doveva stare a guardia.
Le cose erano caotiche alla base. C’era molta paura nell’aria: Fort Meade sarebbe stato un obiettivo perchè c’era l’NSA? Ricordo di aver sentito che se un aereo doveva sbattere sulla NSA, l’intera sicurezza del mondo sarebbe stata disattivata, non so se sia vero.

Se perdessimo tutte le comunicazioni con le basi e la sicurezza nel mondo, non so, ma ricordo di averlo sentito e pensavo: Wow! Sarebbe davvero spaventoso, se perdessimo le comunicazioni e la sicurezza, nel mondo.
Questo era nell’aria. Le persone erano spaventate: Saremo attaccati? Per quello che era successo a New York, qualcosa in Pennsylvania e quindi qualcosa a Washington, DC, il tutto faceva un cerchio attorno alla base.

BR: Si.

EN: Allora c’erano pensieri come: Arriveranno delle navi? Sta per accadere qualcosa qua ? Cosa succede?

BR: Si. Cosa c’è ancora che non sappiamo?

EN: Esatto.

BR: Sicuro. Si. Visto da un punto di vista militare standard, puoi capire la situazione. Assolutamente. Ora, hai potuto parlare con la tua collega quando sei stata lasciata libera? Oppure il giorno dopo?

EN: Si. Abbiamo parlato….Abbiamo parlato dopo. Si. Ricordo che andammo a casa assieme perchè aveva una macchina. Veramente nessuna delle due voleva parlarne. Volevamo andare a casa.
Ricordo esattamente cosa ho fatto quando sono andata a casa. (ride) Ho questo CD. Si chiama Pace della Mente. Lo metto su. Mi metto sul tappeto di bamboo a terra e mi lascio cadere, come una meditazione.

BR: Si.

EN: Ero sopraffatta. Ricordo che era difficile per me e lei connettere. Penso che ci sentissimo entrambe, come se la nostra mentalità fosse stata violata, se ha senso. Come se fossi troppo giovane o avessi sentito troppo. Troppo schiacciante, sai?
Abbiamo sentito cose che sapevamo che nessuno avrebbe dovuto sapere e che non avremmo dovuto dire nulla. Questo ha portato una esperienza interessante perchè entrambe pensavamo che non potevamo parlare di questa sensazione che…

Soggetto totalmente diverso, ma la stessa ragazza ed io…Poche settimane dopo, penso alla fine di Ottobre, noi due correvamo al mattino o al pomeriggio, vicino alla pista da golf e abbiamo sentito qualcuno urlare chiedendo aiuto.
Abbiamo guardato in questa direzione e abbiamo visto che c’era un anziano a terra. Allora lei ha corso. Sono saltata davanti alla Porsche col Comandante dentro e gli ho detto di chiamare l’ospedale e loro hanno mandato una ambulanza.

Noi due siamo andate da questo uomo che stava subendo un attacco cardiaco. Abbiamo usato una manovra di emergenza su di lui finchè…Un uomo dei marines è arrivato e io ero grata perchè fece il bocca a bocca. (ride) Io non volevo farlo, ma avrei dovuto.
Questa fu la mia prima esperienza confermativa dello spirito. Controllavo le sue pulsazioni, slacciai i suoi pantaloni per migliorare la circolazione e vidi il suo spirito alzarsi dal suo corpo, letteralmente, come una sfumatura blu-verde che si alzava da lui. In quel momento ho sentito la pace, come: Ok è andato. Quindi andai a consolare i suoi amici.

Dico questo perchè io e lei non ne abbiamo parlato a nessuno. Non abbiamo detto a nessuno che abbiamo cercato di salvare la vita a questo uomo. Lui è morto. Si era ripreso un poco ma poi è morto in ospedale.
Non abbiamo detto nulla. Non ne abbiamo parlato. Non abbiamo detto nulla. So che per questa cosa non possiamo dire nulla. Entrambe eravamo dispiaciute.
Qualcuno poi ci ha avvicinate e abbiamo preso premi e nastri per questa azione.

BR: Per questo?

EN: Perchè abbiamo soccorso un civile.

BR: Ok. In quale momento avete sentito i media per scoprire cosa dicessero?

EN: Non avevo la televisione nella stanza….non c’era molto internet al tempo oppure io non ero molto in internet al tempo.
Pochi mesi dopo mi hanno lasciata andare a casa. Poteva essere il Giorno del Ringraziamento o altro. Forse l’ho sentito da un famigliare o un amico, quello che accadde.

BR: Intendi il mito moderno…

EN: Esatto.

BR: …che l’aereo era caduto.

EN: E’ quello che intendi? Si. Non lo sapevo, non avevo la TV, non avevo accesso. Non lo avevo sentito alla radio.
Ricordo mio fratello venirmi a prendere alla base e mi portò in città e ricordo che ne parlavamo. Lui era appassionato della Trilogia degli Illuminati ed era molto dentro queste cose e mi fece molte domande. Ricordo che ne parlammo e gli raccontati. Fu la prima persona con cui ne parlai e gli dissi tutto.
Ma non ne ho sentito parlare alla base, per quanto ricordo. Non ne sapevo nulla.

BR: Si.

EN: Ricordo la sensazione quando ero….perchè c’erano civili che lavoravano all’ospedale. Quando loro parlavano degli eroi, il conflitto che avevo dentro era uscire fuori e dire: Questo non è vero!
Loro non hanno fatto cadere l’aereo. Se lo avrebbero fatto, ci sarebbe uno scheletro nell’aereo. Non c’era nulla. E’ stato fatto esplodere.

BR: Si. E’ stato fatto a pezzi. Si. Quindi…sono sette anni e mezzo e hai parlato a molte persone, pensandoci molto e leggendo molto.
Come concili quello che è accaduto nella stanza con l’enorme pila di evidenze che mostrano come questo sia stato costruito in qualche modo, una moderna Pearl Harbor?

In questa conversazione non ci serve entrare in questo, ma vorrei sapere la tua opinione sul fatto di questa ironia, che stai parlando dell’abbattimento dell’aereo, stai supportando quello che molti bravi militari direbbero: Non avevamo idea di cosa stesse accadendo. Nessuno lo sapeva.
Quindi, abbiamo un grando conflitto intellettuale attorno a noi. Qual’è la tua soluzione?

EN: A volte mi sento confusa perchè penso: Ok. Posso vedere la razionalità e capisco. Sembra logico e chiaro il perchè le Torri siano state abbattute, siano state scelte.
Per me ha senso, tutte le evidenze. Ho visto molti film. Venne pianificato. Vennero fatte detonare come nelle demolizioni.
Perchè? Perchè il terzo aereo? Ok, se il governo USA ha progettato di abbattere due torri, perchè il terzo aereo? Dove andava questo aereo?
Perchè per fare esplodere qualcosa come la copertura del Sito R non aiuta l’esercito. Capisci cosa dico?

BR: Uh huh.

EN: Io non capisco perchè questo terzo aereo doveva giocare una parte.
L’unica cosa che posso pensare è se l’aereo fosse diretto sulla città (New York) e le persone lo hanno dirottato in quella zona. Chiaramente le persone non sapevano come usare la radio o altro. Forse è accaduto questo.

Ho visto in video, quando vedi il secondo aereo, c’è un terzo aereo distante che si allontana dalla città. Mi sento in conflitto.

BR: Si. Il terzo aereo….ci è stato detto da un testimone, Henry Deacon, è conosciuto come “l’aereo bianco”. Nessuno sa cosa sia. Sono stati mandati segnali a quell’aereo da migliaia di miglia, poi trasmessi come punto di controllo locale ai due aerei che sono volati nelle torri.

EN: Ok.

BR: Come un punto di controllo locale, questo terzo aereo. Ecco cos’era.

EN: Ok.

BR: Lo abbiamo registrato.

EN: Ok.

BR: Henry ha detto che benchè non sapesse cosa fosse l’intera operazione fino alla mattina quando gli è stato raccontato, aveva lavorato sull’elettronica per queste situazioni di controllo remoto.

EN: Si.

BR: Lui descrive com’era scioccato quando gli venne raccontato alla mattina al lavoro, come:
Quando vedete tutte queste cose che accadranno e che saranno riportate sulla televisione di oggi, non preoccupatevi di nulla. Questo è solo uno dei nostri progetti. Dimenticatene.
Tutti hanno scosso la testa e sono tornati al lavoro. Non hanno reagito al piano per cui sarebbero morte migliaia di persone.
Henry era scioccato. Era scioccato per quello che gli avevano chiesto di fare, perchè fino a quel momento non sapeva e anche per le reazioni dei colleghi.

Quindi ha passato diverse ore di conflitto perchè avrebbe potuto sabotare tutto agendo sul sistema radio. Non lo ha fatto. Ora vive con questo. Chiaramente se lo avesse fatto, lo avrebbero scoperto in poche ore e sarebbe morto. Ma non ha fatto nulla che avrebbe potuto fare.

EN: Si. Immagino che…non ha senso per me.

BR: Ad alti livelli …Chiaramente le cose sono molto compartimentalizzate come in tutti i progetti.
Ci saranno persone nell’esercito, nella politica, nell’intelligence che sapevano che era un lavoro interno. Chiaramente non lo diranno a nessuno. Lo diranno a pochi che devono sapere.
Il loro obiettivo per la compartimentalizzazione viene fuori. Questa incredibile ironia per cui tu parli su questa situazione che mostra che c’erano Comandanti che non sapevano cosa accadeva. Ecco una delle ragioni per cui non sapevano, se mai qualcosa del genere fosse venuta fuori.

E’ il modo in cui pensano, in termine difensivi, come: Cosa accade? Se questa informazione esce allora? Cosa? Cosa ? Quindi la tengono stretta.

EN: Giusto.

BR: E’ una storia straordinaria. Cosa ti ha fatto pensare che fosse giusto dire questa storia? Perchè devi….hai passato molto a pensarci e tenerlo per te, come se ti fossi addestrata.

EN: Penso che non ho mai trovato qualcuno con cui volessi parlarne. Ho amici che mi hanno chiesto di scriverlo in un libro e non pensavo fosse necessario farlo.
Sento sia necessario che le persone sappiano questa informazione e non ne ho paura…perchè per me, io lo so. Questo è ciò che era. E’ logico (ride) per me. E’ normale che sia andata così.
Devi costruire una storia e mentire per fare una storia diversa da questa, ecco come la vedo. Inoltre ho sentito di non avere un posto dove mettere questa informazione nel modo giusto.
Non puoi chiamare la Fox News giusto?

BR: Si. Corretto.

EN: Serve tempo per tirare fuori questo. Come ho detto, la maggioranza delle mie abilità per ricordare cose dei miei tre anni nell’esercito, derivano dal ricordare se qualcuno mi ha fatto domande e mi ha chiesto di pensare a qualcosa. Molto è in zone compartimentalizzate della mia memoria e non ci penso molto.

BR: Si. Può essere utile menzionare questo come parte del processo e in preparazione per la conversazione, hai chiamato qualcuno con cui hai parlato e di cui ti fidavi al tempo, per controllare se ricordavi bene. Corretto?

EN: Corretto. Non gli ho raccontato. Gli ho chiesto di raccontare.

BR: Si.

EN: Lui lo ha fatto parola per parola. A parte piccoli dettagli, mi ha detto esattamente quello che ti ho detto oggi.

BR: Immagino che questa sia stata una conferma, che non hai costruito. Ha detto: Si. Questo è ciò che è accaduto, bang, bang, bang. Questo è ciò che mi hai detto al tempo.

EN: Si.

BR: Si. Storia molto importante.

EN: Mm.

BR: Faremo il possibile per portare questo all’attenzione di chi ricerca sul 9/11. Non so se potranno trarne importanti conclusioni. Probabilmente diranno due cose.
Probabilmente diranno: Questo è forte. Abbiamo pensato che fosse molto compartimentalizzato e ora sappiamo che doveva esserlo. Si, venne abbattuto, cosa che sapevamo, ma è bene sentirlo da qualcuno.
Perchè nessuno è mai venuto a dire: Si. Venne abbattuto per il protocollo militare standard. Nessuna cattiveria. Hanno fatto il loro lavoro.

EN: Mm hm.

BR: Storia molto interessante. Vuoi aggiungere altro?

EN: Mi sento come, se questo può ispirare altri a farsi avanti se sanno altro del genere, sarebbe favoloso. Perchè forse ci sono altre cose che non ho correttamente, ma è un passo ulteriore verso la verità. Questa è la cosa più importante.

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Tradotto da Richard per Altrogiornale.org