L'estate non finirà nell'emisfero sud di Titano?

Il Giornale Online
di Stephen Battersby
3 giugno 2009

Le previsioni meteo inaffidabili non vengono fatte solo sulla Terra. Su Titano, la luna gigante di Saturno, le stagioni dovrebbero cambiare, ma l'estate nel suo emisfero sud sta violando le previsioni rifiutandosi di finire.
La sonda spaziale Cassini ha monitorizzato Titano dal 2004, ma dato che l'anno di questa luna dura 30 anni terrestri, ha osservato solo una stagione. L'equinozio che marca la fine dell'estate a sud, arriverà questo Agosto.

“Questa è la nostra prima opportunità per vedere un cambiamento stagionale”, dice Bonnie Buratti del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, California. “E non è semplice come avrebbe potuto essere.”
L'arrivo dell'equinozio dovrebbe essere accompagnato da cambiamenti nella copertura di nubi di Titano. Correntemente il polo nord è coperto da una fine coltre di cirri, probabilmente costituite da fini cristalli di etano ghiacciato, mentre sostanziali nubi di metano possono essere viste nell'emisfero sud: un ciuffo attorno al polo sud e una sottile striscia temperata a circa 40° sud.

Si pensa che queste nubi a sud siano causate dalla convezione nell'atmosfera di Titano, guidata dal calore del sole. Si pensa che spariscano con la fine dell'estate nell'emisfero sud di Titano, prima di riapparire nell'emisfero nord subito dopo.
Comunque, le ultime analisi delle osservazioni della Cassini, mostrano che le nubi a sud non si spostano. “La metereologia di Titano è ancora attiva in tarda estate, cosa che non concorda con le predizioni del modello climatico”, dice Sebastien Rodriguez dell'Università di Nantes in Francia, che ha guidato lo studio (Nature, DOI: 10.1038/nature08014 – http://dx.doi.org/10.1038/nature08014 ).

Rodriguez suggerisce che la superficie di Titano possa restare nel calore estivo più a lungo del previsto, forse perchè uno strato poroso agisce come coperta isolante. Però ammette che questa rimane una congettura finchè non verranno meglio conosciute la composizione e la struttura della superficie.
Le osservazioni hanno portato un'altra sorpresa: le nubi sembrano plasmate in parte dalla gravità di Saturno. Il team di Rodriguez ha trovato una lacuna inaspettata nella cintura di nubi temperata in due punti, uno sul lato della luna che si affaccia a Saturno e l'altro che si affaccia altrove.

Sospettano che le maree atmosferiche guidate dal pianeta genitore di Titano, disturbino in qualche modo la convezione in questi punti, evitando la formazione delle nubi.
“Sembra che le maree atmosferiche stiano giocando qualche ruolo nella formazione delle nubi”, dice Henry Roe del Lowell observatory di Flagstaff, Arizona. Roe crede che le nubi temperate si alimentino da qualche fonte di metano sulla superficie, forse un vulcano o un geyser. “Io penso che la vera storia qua, che stiamo solo iniziando a riconoscere nel campo, è che l'atmosfera di Titano è molto più complicata di quanto abbiamo mai immaginato”, ha detto.

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Fonte: http://www.newscientist.com/article/mg20227115.400-will-summer-never-end-in-titans-south.html