La Gravità e le Trasmutazioni biologiche (parte 1)

di Vittorio D’Ascanio

ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA GRAVITA’

Sulla rivista Focus (n. 85 del novembre 1999), ma la notizia apparve anche su altre pubblicazioni, sotto il titolo “perché il Pioneer rallenta? E’ la quinta forza?” Si afferma che la sonda Pioneer 10 , partita nel 1972 , ormai oltre il sistema solare, stà rallentando più rapidamente di quanto previsto dalle leggi fisiche note. L’astronomo John Anderson del JPL di Pasadena (USA) che ha identificato l’anomalìa, esclude errori di misura o perturbazioni gravitazionali. Qualcuno chiede se non sia l’effetto di una ipotetica quinta forza non ancora conosciuta.

Secondo il mio parere di dilettante la spiegazione potrebbe essere molto più semplice e la esposi in un mio articolo del 1959 intitolato “ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI CAMPI GRAVITAZIONALI” pubblicato dopo lunga attesa, sulla rivista “OLTRE IL CIELO” n. 95 del dicembre 1961. (Seconda pagina di copertina). In tale articolo esponevo alcune idee, evidentemente troppo audaci per l’epoca. Dicevo per es. che il campo gravitazionale della terra era originato quasi esclusivamente dal nucleo costituito da materia estremamente concentrata. Sempre in quell’articolo affermavo che esiste una sola forza : LA GRAVITA” (da me chiamata FATTORE UNITARIO DETERMINANTE IL NOSTRO MONDO FISICO IN TUTTE LE SUE MANIFESTAZIONI. Dicevo anche che essa condizionava l’esistenza della materia in tutti i suoi aspetti, (non li conosciamo tutti), e che determina anche la velocità della luce ed è per tale motivo che essa, misurata quasi al centro del nodo gravitazionale della TERRA assume, per rallentamento, un valore costante di 300 000 Km/sec.

Dove il campo è molto più debole, ossia dove si trova adesso la sonda Pioneer 10, detta velocità è un po’ più alta. Durante le eclissi la velocità delle sonde sembra aumentare istantaneamente. Cosa ovviamente impossibile. Per concludere, se calcoliamo la posizione della sonda misurando il tempo impiegato dai suoi segnali radio per arrivare fin qui, considerato che la loro velocità sta aumentando (per cui il tempo di percorrenza diminuisce), i nostri computer concluderanno che la sonda sta rallentando. Tanto per confermare che non vi è bisogno della quinta forza ma di unificare le altre quattro, cosa senz’altro possibile.

ALCUNE IDEE SULLA NASCITA DELL’UNIVERSO

Secondo la teoria più accreditata l’universo è nato dalla esplosione di un specie di “uovo cosmico”probabilmente una piccola sfera (una sola dimensione), contenente quello che potrebbe essere paragonato al DNA degli organismi viventi con relativo programma di sviluppo. Nulla di casuale ritengo. In tale sfera,oltre a quella che potremmo chiamare “PROTOMATERIA equivalente a PROTOENERGIA” confinata dalla gravità primordiale, sono contenute, anch’esse compresse, leggi fisiche e informazioni. Ne accenno qualcuna:

1. dimensione (una sola diversa da zero, se la sfera è deformata: schiacciata, a fuso, o altro bisogna considerare delle sottodimensioni).
2. rotazione (nozione di movimento)
3. asse di rotazione (orientamento)
4. velocità di rotazione (nozione della velocità e del tempo)
5. senso di rotazione (direzione del tempo)
6. oscillazione dell’asse di rotazione (fino alla completa inversione)
7. movimenti aggiuntivi di traslazione su traiettorie lineari o curve o circolari chiuse come attorno ad un sole virtuale o altro suo simile.
8. alone spaziale /gravitazionale (concetto di spazio)
9. pulsazioni e vibrazioni interne (formicolìo).

STRUTTURA DELL’UOVO COSMICO

Sulla sua struttura si può fare qualche ipotesi: Durante gli esperimenti con le macchine acceleratici e con i raggi cosmici i fisici notano che le collisioni generano sciami di particelle esotiche dalla vita brevissima che sembrano uscire dal nulla. Spiegano ciò come oscillazioni di particelle virtuali che emergono e scompaiono da un piano quantico come i punti di luce che si formano sullo schermo di un televisore in assenza di segnale. (Effetto neve). Immaginiamo che lo stesso succeda sulla superficie dell’uovo cosmico e che anzi l”intera massa di esso sia soggetta allo stesso fenomeno. Affinché ciò sia possibile è necessario ipotizzare che la sua struttura sia composta di cellule (tipo melograno o grappolo di bollicine schiumose).

Esse (chiamiamole g cell), sono isolate e nel contempo incollate le une alle altre dal reticolo cellulare-gravitazionale primario. Anche in campo biologiche gli ovuli sono mirabilmente strutturati e anche il sole ha cellule convettive delimitate dalla gravità e dalla magnetoidrodinamica che la trasporta. All’ interno di ognuna di queste g cell si trova il DNA dell’universo: una “protomateria” suscettibile di formare la materia-antimateria equivalente all’energia positiva-negativa. Quando il sistema è diventato instabile, in campo biologico ciò avviene con la fecondazione, le cellule hanno cominciato a staccarsi e a riorganizzarsi.

Alcune sono risultate completamente isolate: (i neutrini?), altre ancora legati a formare aggregazioni più o meno consistenti. Esse naturalmente,conservano un livello maggiore di gravità primaria. Potrebbe indicare quella che la scienza chiama la forza forte alla base dei quark che, a loro volta, legati fortemente in gruppi di tre, vanno a formare particelle ancora più complesse: elettroni, protoni, ecc., capaci di organizzarsi a loro volta, per costituire l’atomo.
Va da sè che anche l’atomo è un sistema gravitazionale e che tutte forze della natura sono aspetti della gravità primaria che con l’espansione dell’universo si sono “diluite” assumendo le forme che conosciamo: forza forte, forza debole, forza elettromagnetica. Particolare attenzione meritano le reazioni nucleari dolci di natura biologica: (fenomeni Kervran) e la gravità passiva indotta. (quella che conferisce ai corpi il peso e l’inerzia).

Non volendo annoiare il lettore,mi contento di uno, cerco di limitarmi a esporre ciò che ritengo essenziale. Come l’ovulo, si trasforma, con la fecondazione, in un miracoloso cantiere, anche l’universo è stato forse “originato” da un raggio di vita. Ho usato questo paragone per un motivo: come nella più minuta cellula dell’embrione e successivamente dell’organismo generato, vi è il completo DNA dei genitori e, mano a mano diluito, quello degli ascendenti (fino a quello delle cellule primordiali apparse sulla Terra), con relativo programma genetico, così in ogni più minuto frammento dell’universo, vi è il DNA primordiale dell’uovo cosmico anch’esso con il suo immutabile programma di evoluzione.

IDEE SULLE G-CELL

Mi limiterò a esporre la struttura di ciò che penso possa essere la più piccola espressione materiale: il neutrino, o g cell come sopra accennato. Naturalmente sono idee da studiare, Potrebbe essere una piccola sfera divisa da un diaframma (struttura o involucro gravitazionale). Questo diaframma vibrando, crea alternativamente pressione e depressione nelle due emisfere. Esattamente come l’effetto neve sullo schermo tv o l’apparizione delle particelle virtuali create dalle collisioni dei raggi cosmici. La pressione-depressione che con l’oscillazione può essere considerata un’inversione, vuole rappresentare analoga vibrazione fra i due “ QUID” potenzialmente materia-antimateria equivalenti a energia positiva-negativa, racchiusi nella propria gabbia gravitazionale.

L’insieme infinito di queste g cell, estremamente compattate, costituiva l’uovo cosmico: ancora le stesse , variamente legate dalla gravità nei suoi vari livelli energetici, formano l’ infinita varietà delle combinazioni materiali alla base di tutto quel che esiste nel nostro universo. Ho parlato di pressione-depressione in realtà sono oscillazioni quantiche. Altri esempi: un trasformatore elettrico, in cui le correnti primarie e secondarie sono galvanicamente separate e in opposizione, (come la pressione-depressione dell’ esempio precedente), ma interdipendenti perché legate dal nucleo magnetico (simile alla struttura o gabbia gravitazionale della g cell).
Altri sistemi: transistor (emettitore accoppiato al collettore attraverso la base), circuiti oscillanti LC, circuiti oscillanti accoppiati in quarto d’onda ecc. sono potenziali modelli .

Alcuni di questi concetti, già espressi in quel mio articolo di 50 anni fa, sono stati sviluppati, in altri miei articoli successivi. Purtroppo, essendo stati pubblicati sulla stampa ordinaria, (la stampa specializzata è inaccessibile ai dilettanti) sono stati ignorati. Riassumendo: anche la più piccola delle aggregazioni materiali – il neutrino-contiene in forma dinamica-bilanciata e quantica tutta l’essenza dell’universo: energia positiva-negativa (equivalente potenzialmente a materia-antimateria) legate dalla gravità primaria. Le aggregazioni più complesse: quark, particelle, atomi, molecole e corpi fisici in genere fino agli astri, sono solamente grumi più grossi con campi gravitazionali, naturalmente, più complessi. L’antimateria non è osservabile perché è integrata nella materia (ci gioca a rimpiattino), all’interno delle g cell formate dalla gravità.

Passiamo ora ad esaminare alcuni aspetti delle forze della natura: lo farò riportando un mio articolo pubblicato dal “Corriere Adriatico” del 18 dicembre 1995, pag. 11 presentato dal sig. Sandro Di Stanislao con il titolo un pò improprio di “Gli oggetti volanti si possono creare”. Lo riporto quasi per intero, anche se un po’ superato per preparare il lettore a ipotesi più “aliene”. “Martinsicuro (mia città di residenza), E’ un normale commerciante di elettrodomestici ……e coltiva un hobby particolare,quello dei veicoli spaziali meglio conosciuti con il nome di Ufo.
Una passione che pochi sanno ma che è stata coltivata con studi che lo hanno portato a sostenere con fermezza una teoria semplice e cioè che gli ufo si possono costruire.

Tale studio fu sottoposto all’esame, nel 1974, del Consiglio Tecnico Scientifico della Difesa che così rispose:”Il Comitato Tecnico della Difesa ha provveduto a far esaminare da esperti dello specifico settore, lo studio da lei proposto relativo ad un” Veicolo spaziale ed atmosferico a propulsione magnetoidrodinamica (MHD)”. L’esito dell’approfondito esame ha messo in evidenza la validità dei principi di base che conferiscono allo studio un elevato interesse ed all’ideatore un riconoscimento di merito…” Dopo questa presentazione l’articolo continuava riportando direttamente il mio scritto che trascrivo:

“Sono un tecnico elettronico e vivo del mio lavoro. Coltivo anche, da autodidatta, ricerche nel campo della fisica con particolare interesse per la gravità e la magnetoidrodinamica –sigla MHD-. Nel corso degli anni, (ho iniziato nel 1950) ho elaborato e realizzato con mezzi di fortuna un modello di atomo MHD (funzionante) ed una “teoria” sulla gravità intesa, nelle sue più semplici manifestazioni, come fenomeno MHD. Nell’anno 72, applicando tali principi, depositai all’ufficio brevetti una prima descrizione di un veicolo spaziale ed atmosferico di tipo MHD. Esso aveva la forma di un atomo ed era dotato di un sistema di propulsione in grado di erogare energia elettromagnetica e, se le mie supposizioni sono esatte, energia gravitazionale. Descrivere l’atomo MHD sarebbe troppo complesso, lo farò, nei miei limiti di dilettante, se ne avrò l’occasione, (finora non interessa nessuno). In questo mio scritto tenterò di esporre gli aspetti più originali di questo studio. E’ opportuno fare alcune premesse: Secondo le attuali concezioni, l’edificio della fisica ha quattro torri angolari definite:

“FORZE FONDAMENTALI DELLA NATURA”

(Qualcuno vuole inserirne una quinta, io vorrei ridurle ad una sola). Esse sono: la forza elettromagnetica; la forza nucleare debole; la forza nucleare forte; la forza di gravità. La forza elettromagnetica comprende i fenomeni connessi ai campi elettromagnetici, la luce, l’elettricità, l’elettronica-ovviamente- la chimica e in generale le forze di coesione della materia: Gli uomini sono stati definiti figli della luce perché è la forza elettromagnetica che li fa materialmente esistere insieme alla totalità delle cose che li circondano. La forza nucleare debole è alla base delle reazioni nucleari:

la fonte di energia che accende le stelle rendendo possibile la vita sulla terra e con ogni probabilità in tutto l’universo. Secondo le più accreditate teorie, nelle fornaci stellari, oltre all’energia, si creano, partendo dagli elementi semplici , gli elementi più complessi compresi carbonio, ossigeno,calcio ecc. necessari all’esistenza degli organismi viventi. Nell’universo,infatti l’energia nucleare crea la vita. I fisici hanno scoperto i legami fra la forza elettromagnetica che interessa gli elettroni e la forza nucleare debole che interessa il nucleo chiamandola elettrodebole. I componenti del nucleo (protoni e neutroni) sono, a loro volta formati da altre entità più piccole: i quark La forza nucleare forte è quella che provvede a raggruppare tripletti di quark in modo indissolubile per formare i componenti in parola.

La quarta forza della natura è la gravità: I fisici l’hanno illustrata in belle teorie senz’altro valide sotto il profilo matematico ed astronomico, nessuno però, ha cercato di spiegare i meccanismi di azione a livello atomico ed i suoi rapporti con le altre forze che pure devono necessariamente esistere. E’ possibile che questi rapporti siano tanto stretti da far dire ai fisici del 2000 che la gravità ,come comunemente intesa, ossia forza che conferisce il peso, non esiste essendo una manifestazione particolare (distorsione) della forza elettrodebole. Volendo conservare il concetto di gravità si dovrà dire che l’atomo è un sistema gravitazionale oppure che integrato nei suoi campi energetici c’è il campo gravitazionale. Del resto se la gravità agisce fra le masse composte da atomi, questa è una conclusione inevitabile.

Ho detto che la forza elettromagnetica rende possibile la nostra esistenza –non solo- con gli sviluppi dell’elettricità , ce la rende infinitamente migliore. Tutto è cominciato con l’invenzione della pila con il concetto di corrente elettrica che attraverso un filo metallico conduttore, poteva essere trasportata (assieme alla sua energia ed a velocità all’epoca inconcepibile (come attualmente le velocità iperluminali) per essere utilizzata a distanza. Poi qualcuno scoprì che la corrente elettrica deviava l’ago di un bussola e che, quindi, generava un campo magnetico artificiale. Avvolgendo il conduttore (previo isolamento delle spire, altra invenzione basilare), questo campo poteva essere potenziato .

La scoperta che un nucleo di ferro posto all’interno della bobina aumentava enormemente la potenza del campo magnetico (localmente migliaia di volte quelli naturali come quello della terra e dei minerali con proprietà magnetiche) mise a disposizione dei ricercatori e degli inventori il campo magnetico artificiale da cui sarebbe nata la tecnologia del ventesimo secolo. Il relè e il campanello elettrico con le sue estensioni: telegrafo e telefono; Dinamo, alternatori ,motori elettrici, trasformatori, la radio marconiana . Poi, con l’invenzione delle “valvole” la radio e la televisione circolare (pubblica): Infine, con il transistor e i circuiti integrati, la televisione a colori, e i computer con le loro infinite varianti e connessioni. Per non parlare delle grandi macchine per la medicina e per la ricerca scientifica avanzata. Tutto si può far derivare dal campo magnetico artificiale ottenuto dall’elettricità. Un campo di energia capace di interdire le proprietà magnetiche delle nostre macchine elettriche paralizzerebbe il pianeta. La superconduzione con relativi supermagneti permette di realizzare progetti incredibili.

Se come è stato fatto con il campo magnetico, fosse possibile estrarre dall’atomo un campo gravitazionale artificiale localmente centinaia o migliaia di volte più intensi di quelli naturali, potremmo vedere una moltitudine di fenomeni nuovi. Un tale campo applicato ad un aereo, compensando localmente la distorsione gravitazionale indotta nei suoi atomi dalla gravitazione terrestre, lo farebbe stare sospeso nell’aria . un eccesso di compensazione lo farebbe “cadere verso l’alto” o in qualsiasi altra direzione. La forma più funzionale per un tale aereo, non avendo bisogno di ali né di altre superfici di sostentamento e controllo sarebbe la sfera. In pratica , però assomiglierebbe al pianeta Saturno in quanto circondato da un disco più o meno massiccio contenente il suo sistema energetico-propulsivo.

Se per muoversi nell’atmosfera e nell’acqua l’uomo ha copiato gli uccelli e i pesci, per muoversi nello spazio deve copiare (la natura ha inventato tutto) gli atomi e gli astri, con i loro campi energetici. L’abitacolo centrale sferico, se circondato da un intenso campo gravitazionale simmetrico, oltre a non essere soggetto al peso, non risentirà degli effetti distruttivi delle accelerazioni. Potrà, pertanto, accelerare e fermarsi istantaneamente, fare virate ad angolo retto, ecc. quasi fosse privo di massa. (Altro concetto da rivedere, evidentemente). Come effetto secondario (come descrissi in un mio articolo sul quotidiano IL TEMPO D’ABRUZZO n. 315 del 16 novembre 1978), un campo gravitazionale particolarmente intenso,sarebbe circondato da un intenso alone luminoso, dai colori cangianti in quanto renderebbe visibile la notevole energia termica dell’atmosfera, (per compressione d frequenza). Già nel 58 parlai dell’effetto contraente della gravità per cui l’aria diventava luminosa e ionizzata.

In queste condizioni è possibile con opportuni elettrodi e campi magnetici integrati nel disco, agire su di essa, allontanandola dalla superficie dell’aereo (di nuovo in azione la MHD) per eliminare gli attriti, per cui esso verrebbe risucchiato in una specie di tunnel elettromagnetico come il nucleo di un apriporta all’interno del suo solenoide. Una realizzazione tardiva ma estremamente interessante del viale elettromagnetico brevettato da Pacinotti più di un secolo fa. Simile soluzione è quella del treno a levitazione. Da notare che un simile veicolo sarebbe un ricognitore ideale potendo muoversi per es. in un’atmosfera infernale come quella di Venere o nell’acqua. Può un sistema come quello descritto essere adatto per l’esplorazione dello spazio?

Teoricamente è l’unico in grado di percorrere le distanze siderali. Se infatti potesse raggiungere il potenziale gravitazionale di un buco nero si trasformerebbe in un “buco nero artificiale” Per muoversi nell’universo dovrebbe essere leggermente asimmetrico. Per gli astronauti, considerato che all’interno di un buco nero il tempo quasi si ferma, il viaggio potrebbe risultare pressoché istantaneo. Di più , se esistono, come dicono alcuni teorici, i tunnel quantistici generati dai buchi nell’universo in espansione, (in questi tunnel l’orologio del tempo è rimasto indietro di milioni o miliardi di anni ) i nostri astronauti, potrebbero, (solo avvicinandosi ad essi), tornare indietro nel tempo . E’ una possibilità teorica probabilmente mai realizzabile. Per finire dirò che la gravità artificiale è l’ingrediente indispensabile per ottenere la fusione controllata ovvero la tanto cercata energia pulita. (il confinamento elettromagnetico è del tutto inadeguato). Di riflesso la gravità artificiale verrà ottenuta da speciale reazioni nucleari”. Così finiva quel mio articolo del 1995, Ritengo opportuno aggiungere qualche altro concetto.

ENERGIA NUCLEARE: LE TECNOLOGIE ATTUALI

Lo sfruttamento dell’energia nucleare (anch’essa un aspetto della gravità) è stato reso possibile dall’esistenza dell’uranio U235 naturalmente instabile ossia soggetto a decadimento spontaneo.
Naturalmente, per tale motivo, dopo oltre 4 miliardi anni, non dovrebbe, praticamente, più esistere.
Per nostra fortuna (?) la natura ce ne ha conservato una piccola quantità imprigionato nella struttura atomica del più stabile U238. E’ stato sufficiente estrarlo dalla massa e aggiungerlo al metallo naturale (arricchimento) per ottenere materiali nucleari adatti a realizzare armi atomiche o, con un arricchimento meno spinto, combustibili per le centrali atomiche. Ovviamente il minerale residuo avrà meno U235 da cui la definizione “uranio impoverito”. (presentato in questi termini sembra quasi innocuo buono solo per fare contrappesi per le barche a vela e per gli aerei oltre che i proiettili), Probabilmente, però, non è così innocuo perché, quando un proiettile è soggetto ad una decelerazione istantanea, per cause di natura gravitazionale, (inerziale) può essere sede di scissione. Pare che sia stato dimostrato.

L’energia di fusione è stata realizzata solo per scopi militari (bomba H), utilizzando come innesco una bomba a scissione. La fusione per ottenere energia pulita come quella del sole la stiamo aspettando da 60 anni. Come ho detto sopra, la si potrà ottenere solo impiegando la gravità, come nelle stelle che sono, infatti, sistemi gravitazionali. Il solo confinamento magnetico, è inadeguato.
Questi fenomeni sono stati definiti appartenere alla forza nucleare debole. Per me sono sempre, anche, fenomeni gravitazionali. (Intanto gli astrofisici stanno cercando le onde gravitazionali delle più remote galassie).

Passiamo a esporre qualche idea sulla forza nucleare forte, quella che è alla base dell’esistenza dei vari tipi di quark che variamente e indissolubilmente combinati in tripletti formano i componenti degli atomi: protoni elettroni ecc. Questo è ciò che dice la scienza , anche se poi non riesce ad andare avanti. Ma forse qualcuno sa molto più di quello che dice.
Analizzando brevemente i vari fenomeni, possiamo comunque notare che, per ottenere la scissione, oltre agli ingredienti adatti: ossia elementi naturalmente instabili come l’U 235, bisogna impiegare anche la forza elettromagnetica (il detonatore ad esplosivo convenzionale) e la componente inerziale-gravitazionale che si genera nella collisione violentissima delle semimasse critiche. Nella bomba H la scissione iniziale dell’uranio innesca la fusione dell’idrogeno, fenomeno catastrofico non utilizzabile a scopi pacifici. Se vogliamo ottenere la fusione controllata: (fenomeno ancora elettrodebole, secondo l’attuale classificazione) dobbiamo, lo ripeto, realizzare il reattore gravitazionale. Esso consentirà anche l’utilizzo della gravità primaria , quella contenuta nelle g cell alla base di tutto ciò che esiste in questo universo.

In altri termini, per attingere alle energie di quella attualmente definita forza forte, bisogna andare oltre la fusione e arrivare alla distruzione delle g cell. Così facendo si ha la reazione totale del suo contenuto: (punti di materia-antimateria virtuali o protomateria), assieme ad un’ onda di gravità generata dalla destrutturazione della gabbia gravitazionale che li contiene. Risultato: trasformazione totale della materia in energia (reazione materia-antimateria contenute entrambe nelle g cell) e possibilità di , creare campi gravitazionali estremamente intensi: tipo quelli dei buchi neri per dominare veramente lo spazio-tempo).

La scienza ha realizzato la scissione e, successivamente, in parte, la fusione utilizzando un elemento naturalmente instabile come l’U235: per ottenere le reazioni forti, ha bisogno del reattore gravitazionale. Già 50 anni fa, parlando del campo gravitazionale terrestre, dicevo che esso era generato principalmente dal suo nucleo interno costituito da antimateria o da un tipo di materia superconcentrata dotata di un forte campo gravitazionale congenito: tale materia sembra esistere veramente, infatti, da un po’ di anni circolano voci che descrivono l’esistenza di un metallo (elemento 115). Dotato di un forte campo gravitazionale intrinseco. Si afferma anche, che esso è il “combustile” nucleare di un reattore piccolissimo in cui attraverso, la reazione materia-antimateria , si genera un mare di energia unitamente ad una potente onda gravitazionale descritta come onda “alfa”.

Il sistema è stato descritto dal fisico Bob Lazar incaricato da un ente degli Usa di condurre studi di retroingegneria su navicelle aliene recuperate custodite presso la base segreta “Area 51”. In altri termini, visto che l’uomo non può creare ma solo sfruttare le possibilità offerte dalla natura: se vuole ottenere energia dalla scissione atomica deve utilizzare elementi naturalmente instabili come l’U235 (in cui la gravità aggregante DIFETTA). Per ottenere la fusione (fino alla annichilazione totale delle g-cell): deve utilizzare elementi con ECCESSO di gravità aggregante, come l’elemento 115 in cui la gravità deborda all’esterno. Questo campo gravitazionale esterno,concentrato dalla cavità MHD, consente la realizzazione del reattore MHD: che, infine, è lo stesso dell’atomo e delle stelle.
Un simile reattore fu da me descritto a grandi linee in un brevetto depositato nell’anno 71,con il titolo:

“DESRIZIONE SOMMARIA DI UN VEICOLO SPAZIALE ED ATMOSFERICO A PROPULSIONE MAGNETOIDRIDINAMICA”

(il principio l’avevo accennato qualche anno prima partecipando ad una mostra delle invenzioni di Bruxelles e, dopo, ad una simile a Varese). L’Ufficio brevetti, dopo molto tempo, lo respinse per difetto di forma: La descrizione non poteva essere “sommaria” ma particolareggiata e completa. (Anche di bulloni). In mancanza di ciò non poteva essere preso in considerazione.
Probabilmente l’ufficio commise un abuso perché all’epoca, in Italia, i brevetti venivano rilasciati senza esaminarli, bastava pagare le tasse e rispettare la procedura. E’ stato respinto nell’interesse di qualcuno, per non farlo neppure apparire nell’elenco ufficiale dei brevetti pubblicati in tutto il mondo.

Naturalmente depositando quelle idee di base speravo solo di essere messo in condizione di svilupparle. Successivamente, furono sottoposte al Consiglio Tecnico Scientifico della Difesa, che pur riconoscendo il valore delle mie idee non poteva interessarsi di ricerche di base, le mandai, ancora, alla Nasa che mi rispedì il carteggio invitandomi a ripresentarlo in lingua inglese all’Inventions and Contributions Board rispettando le procedure federali istitutive della Nasa medesima: Section 1240.101, subsection (a). La traduzione fu fatta, credo in buon inglese. da un mio amico che aveva fatto tutti gli studi in Canadà, e rispedita all’indirizzo indicato. Molto tempo dopo, visto che non rispondevano, io e il mio amico interprete, abbiamo telefonato chiedendo di parlare con chi aveva firmato la prima lettera , il dr Kemmett , il quale, rispondendo direttamente, si è ricordato subito dell’argomento, tanto che ha chiesto , “il progetto MHD? Lo abbiamo esaminato ed è molto interessante, però non abbiamo potuto rispondere perché è un argomento classificato. Comunque vi dobbiamo una risposta e troveremo il modo di darvela. (A.S.A.P. mi dissero nel salutarmi).

Sono trascorsi 34 anni. Stò ancora aspettando. Naturalmente comprendo bene il riserbo della Nasa, (se è vero che gli Stati Uniti erano in possesso di navicelle spaziali di tipo MHD, e le stavano studiando). Una cosa comunque è certa: io non ho avuto nè cercato di avere dati dalla Nasa: (non mi hanno neanche risposto). Gli ho donato, piuttosto, alcune mie idee creative, forse decisive per la comprensione della tecnologia delle macchine in oggetto. Idee che tuttora mi appartengono anche perché integrate in un lavoro molto più ampio e, credo, importante come si può dedurre da quanto sto esponendo. Di questo non sono stato neppure ringraziato.
Aver lasciato cadere il discorso, non è stata, ritengo, la decisione migliore: uno scambio di opinioni fra me che avevo ideato tali macchine derivandole dalla mia teoria gravitazionale e i possessori materiali delle stesse, poteva essere utile per inquadrare altri aspetti del problema, che in mancanza della base teorica, non possono essere risolti. La loro importanza diverrà evidente con il progredire dello studio. Assieme al rammarico per il tempo perduto nell’affrontarli.

Inviai anche all’Esa una copia ancora senza risultato. Un anno dopo fu comunque pubblicato una specie di fumetto a firma Petit in cui era illustrato il principio del veicolo MHD.
Vi si diceva che il progetto, pur validissimo sotto il lato scientifico, (l’autore, probabilmente uno scienziato, lo dimostrava con molte formule matematiche), era tuttavia irrealizzabile perché avrebbe richiesto, per funzionare, l’energia di un centrale nucleare.
Nel mio progetto, comunque, tale centrale era prevista ed era piccolissima e leggerissima. Consisteva in un reattore a fusione formante una cavità risonante simile ai filtri a cavità usati in fisica e in radiotecnica, funzionante, però, non con onde radio ma con onde MHD.

(Come gli atomi). L’energia, prelevata con guida d’onda, avrebbe alimentato il complesso per la propulsione-sostentazione MHD capace di creare attorno al veicolo un campo gravitazionale artificiale in grado di sottrarlo alla gravità terrestre e alle limitazioni inerziali. In quegli anni non pensavo ancora potersi creare campi tanto intensi come i buchi neri per deformare lo spazio-tempo, (La propulsione di Star-trek), dicevo però già che l’uomo, se vuole conquistare lo spazio, deve copiare l’atomo con i suoi campi di forza.
Le mie idee: (Veicolo MHD e Modello Atomico MHD –funzionante-), furono anche mandate alla rivista “le SCIENZE” edizione italiana dello Scientific American, che dichiarandosi solo una rivista di divulgazione non poteva valutarle. Il direttore prof. FELICE IPPOLITO mi consigliò, comunque, di presentarle ad una accademia scientifica per es. a quella dei Lincei. Non fu possibile perché i lavori dovevano essere presentati da un membro di tale istituzione.

SVILUPPI SUCCESSIVI

E veniamo agli inizi degli anni 90: La stampa specializzata riportò che in una base segreta negli Usa: (area 51) come già detto, sarebbero custodite per studi di retroingegneria diverse navicelle aliene recuperate (o barattate). Il fisico Bob Lazar- vedasi il suo sito sulla rete- chiamato dal responsabile del progetto: il dott. Teller (il padre della bomba H, a significare che esso è più importante della bomba H), dice di avervi lavorato per studiare il loro sistema di propulsione. Licenziatosi ha descritto il sistema: Alla base ci sarebbe un reattore piccolissimo a forma di bottiglia, una sfera con una uscita superiore in funzione di guida d’onda. All’interno l’elemento transuranico 115 (non disponibile sulla terra ,anche se teoricamente previsto) innescherebbe una reazione nucleare , in tale processo si creerebbero delle particella di antimateria che, annichilendosi, darebbero sotto forma di onde MHD, un fiume di energia assieme ad un’onda gravitazionale da lui chiamata: onda primaria alfa.

Questa verrebbe amplificata da 3 amplificatori disposti a 120 gradi alla base del disco per generare il campo gravitazionale artificiale per sottrarlo al peso e agli effetti inerziali dandogli una velocità e una manovrabilità estreme. Un solo amplificatore è sufficiente per sottrarlo alla gravità terrestre. Sono necessari tutti e tre per avere la propulsione a curvatura deformando lo spazio-tempo. Per andare da un sistema solare all’altro in tempi brevissimi. Alcune delle navicelle in parola sarebbero in possesso del governo Usa dagli anni 50 . I tecnici non erano riusciti a capire nulla del loro funzionamento , Lazar afferma che solo dopo la metà degli anni 70 , proprio nel periodo in cui esposi alla Nasa e all’Esa le mie idee, hanno iniziato a capirlo.

E’ pertanto possibile che proprio il mio progetto MHD, sommario che fosse, abbia fornito lo spunto per cominciare a risolvere il problema. Del resto io ho ideato quelle macchine derivandole dalla mia teoria gravitazionale, ossia in modo creativo e partendo dal nulla, senza spendere un centesimo. Non potevo immaginare che qualcuno, all’interno dell’area 51, disponesse di tali sistemi e li stesse vivisezionando da oltre 20 anni e senza risultati. Questa non vuole essere una rivendicazione, sarebbe inutile e ridicola. E’ solo un’altra ipotesi, io non posso fare altro che ipotesi. Trovo che sia meglio di niente, anche gratificante. I curiosi potranno trovare sulla rete, molte informazioni sull’argomento. Fra poco ci saranno anche queste. Naturalmente sono passati altri 30 anni e non si può dir quello che è successo e quello che bolle in pentola. Di fare altre ipotesi non mi sembra opportuno.

Le notizie sfuggite dall’area 51, in compenso, mi hanno confermato la validità della mia teoria sulla gravità. (Non tutto il male viene per nuocere). E’ anche possibile che la fuga di tali notizie sia stata programmata dai signori dell’area 51, per rastrellare qualche altro indizio, dopo essersi accorti che possedere tali macchine serve a poco: hanno, e sono, sistemi intelligenti alieni probabilmente di natura quantistica (non elettronici), suscettibili di interfacciarsi solo con i loro costruttori, (come avere un potentissimo computer senza programmi). Se il discorso non fosse caduto, avrei esposto qualche altra idea in merito.
Forse le macchine MHD in letargo nell’area 51, mi sia consentita quest’ultima ipotesi, sono il problema che l’umanità deve risolvere per superare l’esame di ammissione fra le civiltà della galassia. Ma mi sembra che stìa procedendo a rilento e non verso la giusta direzione.

CONCLUSIONI

Per concludere, devo farlo altrimenti rischio di perdere anche l’ultimo lettore, ripeto che il reattore descritto da Lazar è identico a quello illustrato nel mio studio di veicolo MHD , ossia reattore a cavità risonante di tipo MHD –gravitazionale. Grazie al suo campo gravitazionale naturale l’elemento 115, reagisce liberando energia gravitazionale sotto forma onde MHD. Esse concentrate dalla cavità risonante, infatti, fondono la struttura gravitazionale delle g cell trasformando tutta la protomateria (materia-antimateria) in esse contenuta, in energia che poi defluisce lunga la guida d’onda, per essere amplificata dagli amplificatori gravitazionali. Nel mio veicolo spaziale questa energia veniva utilizzata in maniera più semplice. Del resto io mi proponevo solo il controllo della gravità terrestre. Gli amplificatori gravitazionali, se si considerano le potenze in gioco, sono, comunque, scientificamente, sistemi formidabili e stupefacenti. (Tuttavia anche semplici, fondamentalmente).

Noi con l’energia nucleare, (e sappiamo usare solo quella di scissione del primo livello, ci facciamo le armi o ci generiamo il vapore per le turbine degli alternatori con tecniche dell’ottocento: abbiamo solo sostituito il combustibile: il carbone con l’uranio), questi hanno il dominio completo di quello che ho chiamato il dna dell’universo: materia-energia, spazio-tempo. Comunque continuare a ingannare l’umanità affermando che queste intelligenze non possono esistere perché la scienza non sa spiegare la tecnologie e le prestazioni delle loro macchine è la scelta peggiore: le tecnologie si possono capire benissimo e con il tempo replicare. Essenziale è una informazione onesta affinché la civiltà umana possa diventare “maggiorenne” assumendosi liberamente le sue responsabilità verso il suo pianeta (che non appartiene solo all’uomo ma anche a tutte le altre forme di vita terrestri e cosmiche, pure ai suoi coinquilini della galassia). Forse solo gli alieni, con le loro conoscenze scientifiche e la loro semplice presenza, (alcuni sono biologicamente uguali a noi), possono salvarla facendola nascere (tagliando il cordone ombelicale della gravità), alla vita del cosmo. E’ indispensabile che il popolo della Terra sia informato di queste speranze di salvezza affinché possa fare le sue scelte di vita fermando la sua corsa all’autodistruzione. L’andamento di tale corsa, iniziata da tempo, è a progressione geometrica. Spero non sia troppo tardi.

Sicuramente, anche se non si può escludere l’esistenza di qualche razza ostile (comunque soggetta alle leggi dello spazio) i popoli delle stelle, arrivano qui perché, come ho già detto detengono il dominio completo della gravità, della materia, dell’energia e dello spazio-tempo. Non hanno certamente bisogno delle nostre materie prime perché possono crearle sinteticamente né della nostra tecnologia primitiva. Non hanno alcun interesse ad attaccarci o conquistarci: con il controllo della gravità (campi gravitazionali artificiali), potrebbero perfino compattare la terra in un buco nero. O semplicemente paralizzarci all’istante, (basterebbe togliere le proprietà magnetiche alle nostre macchine elettriche). I signori della gravità sono in grado, anche, di interferire direttamente con il nostro sistema nervoso, influire sulle forze di coesione, sui comportamenti gravitazionali e balistici dei corpi e sulla massa critica delle armi nucleari. Queste informazioni/intuizioni mi pervengono sotto forma di sequenze (altro che quelle di Lucas), che spesso non riesco nemmeno a inquadrare compiutamente nelle mie cognizioni di dilettante, meriterebbero, forse, l’attenzione di qualche scienziato dalla mente aperta, peccato che non ce ne siano di disponibili.

(Il significato dei messaggi, comunque, è chiarissimo: a tutti i popoli dell’universo è stata data l’intelligenza e il “kit di montaggio” con la libertà e il compito di realizzarsi il “paradiso o l’inferno” con le proprie mani). Caro lettore devo chiudere, anche se ho ancora un mondo di cose da descrivere. Il mio cervello è un computer stipato di programmi, (ho 78 anni, sarebbe opportuno “salvarli”). Per motivi anagrafici: adesso o mai più.
Mi scuso per le ripetizioni e per la forma: lo scritto redatto a più riprese è stato più volte condensato. Mi sono preoccupato soprattutto di esprimere bene i concetti. Sono un dilettante, meglio di così non ho saputo fare. Tieni comunque presente che é un regalo, non guardare solo alla confezione.

Grazie per l’attenzione.