La crisi finanziaria: uno stimolo per il cambiamento

Cari amici, vi proponiamo ora una interessante visione sulla trasformazione in corso nei nostri tempi, descritta per noi dalla gentile Redazione di http://www.kabbalah.info/it ( italian@kabbalah.info ), buona visione.

di Bnei Baruch per Altrogiornale.org
Alcuni di noi osservano lo strano andamento dei mercati finanziari, vedono il loro effetto sul mercato azionario, scuotono le loro teste e si interrogano. Altri hanno un coinvolgimento personale minore nei confronti di questo argomento. Forse, dopo aver constatato che la speranza di prendere la pensione diminuisce a vista d’occhio, ci domandiamo come ci sosterremo nella vecchiaia.

Forse le nostre perdite azionarie sono drammatiche a sufficienza per provocare notti insonni e depressione. Forse ti ritrovi a rimandare l’acquisto della nuova casa che hai sempre sognato o ancora peggio, forse la casa che hai sempre sognato è ritornata alla banca e tu ti chiedi dove dormirà la tua famiglia stanotte. Ci sono molte opinioni sulle cause del collasso dei mercati finanziari negli Stati Uniti e la sua sempre più incombente diramazione a livello mondiale.

I vertici esecutivi delle grandi banche hanno avuto certamente la loro parte di colpa. Si sono concentrati su sé stessi con un’insensibile non curanza per la salute delle loro compagnie. Non erano certamente gli unici a fare soldi. La caccia alla moneta debole si riversava da cima a fondo. Correva una dilagante avidità anche tra quelli che spesso sono chiamati vittime. Molte persone compravano case perché vedevano intorno a loro così tanto denaro da non voler essere lasciati fuori. L’avidità governava su tutti i livelli. 

Come abbiamo visto spesso nel passato e di recente nella “bolla di Internet”, tutta la speculazione arriva ad una fine quando non c’è un fondamento reale. Quando i soldi vengono fatti in proporzioni non realistiche con basi poco solide… quello che sale deve crollare. Come tutti gli schemi di Ponzi, i vincitori vanno via e gli sconfitti restano con un pugno di mosche.
L’essenza di tutto questo è l’egoismo e il suo desiderio per il piacere, per “me”.

Viviamo in una cultura che glorifica la ricchezza, la fama, il potere nonostante tutto dimostri, al contrario, che essi non portano la felicità. Siamo tutti d’accordo sul fatto che la mancanza di denaro provochi infelicità, ma qualcuno può indicare uno studio che colleghi la ricchezza alla felicità? Tutto ciò che dobbiamo fare è osservare le vite dei ricchi e dei famosi e vedere la sofferenza che portano a loro stessi e agli altri. 

È stato detto che occorre un evento emozionale significativo per generare un cambiamento. La nostra attuale situazione finanziaria potrebbe scatenare un tale evento? È possibile che stiamo incominciando a vedere che l’avidità non va bene? È possibile incominciare a vedere che la felicità non ha attinenza con la ricchezza, la fama e il potere? E se l’eccesso diventasse vergognoso? E se noi esaltassimo la statura di “chi dà” e riducessimo la statura dei “chi prende”? Come sarebbe il mondo se tutti si preoccupassero per gli altri invece che per sé stessi?

Questo concetto è la premessa fondamentale nella Kabbalah autentica. È tempo di portar fuori questa antica saggezza e imparare come possiamo creare una società che ama il prossimo come se stesso! Ci sono risorse sufficienti nel nostro mondo. Ce n’è abbastanza per tutti. Tutto ciò che dobbiamo fare è esaltare la statura della divisione e ridurre la statura del prendere.

È davvero meglio dare che ricevere. Prenditi un momento per chiudere gli occhi e immaginare tutte le possibilità e il potenziale che avremmo se fossimo tutti concentrati nell’aiutarci l’uno con l’altro. Come sarebbe questo mondo? Come sarebbe sentirsi parte di un tutto meraviglioso? Beh… uniamoci e lo scopriremo!

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