Il metodo Kousmine 2 parte

Il Giornale Online
La regolarità intestinale

È importante avere regolarità intestinale. La stipsi o stitichezza è il nemico principale dell'intestino e, di conseguenza, dello stato di salute dell'intero organismo. L'irregolarità dell'intestino è alla base di molte malattie.
La costipazione intestinale è, nello stesso tempo, una conseguenza e una causa dei disordini intestinali. Occorre regolarizzare il proprio intestino ad almeno una evacuazione giornaliera (l'ideale sarebbero due). È impossibile raggiungere questa regolarità senza una corretta alimentazione. Ma anche dopo aver ristabilito un'alimentazione ricca di fibre e di acqua può essere difficile regolarizzare le scariche se

• si è fatto uso di purganti per molto tempo;

• si è impossibilitati di fare del moto (come accade per es. a tutti i malati costretti a letto o su una carrozzina).
Il fenomeno non deve mai essere sottovalutato: è alla radice di irritazioni intestinali e di un avvelenamento generale dell'organismo.

La soluzione non sono i purganti

Prima di tutto bisogna dire no ai purganti (salvo le eccezioni che diremo, anche a quelli vegetali).
sono una soluzione apparente.

Da una parte svuotano l'intestino dall'altra lo abituano a funzionare solo sotto stimolo esterno, impigrendolo ancora di più.
Possono essere accettati solo in casi eccezionali e per poche volte.
Le vere soluzioni vanno cercate altrove.

Aumentare le fibre

Il primo rimedio è aumentare senza paura le fibre alimentari. Devono essere sia insolubili che solubili. Vanno introdotte con l’alimentazione Ma potrebbero non essere sufficienti dopo una stipsi ostinata. Nella maggior parte dei casi occorre aggiungere fibre oltre all’alimentazione ordinaria.

Per questo, oltre all'abbondanza di verdure e ad un consumo regolare di frutta, occorre alimentarsi con cereali integrali. Solo dopo questo cambiamento – se non sufficiente – si ricorre ad aggiunte:

La migliore è la crusca di avena, che è parzialmente solubile: Il quantitativo normale è di 2 cucchiai colmi al giorno, ma per qualche settimana può salire anche a 3 cucchiai al giorno. Come tutte le fibre deve sempre essere assunta durante un pasto (appena prima o durante).

Inoltre un cucchiaino di fibra di semi di Psillio con un bicchiere d’acqua (sempre durante i pasti) una volta al giorno. In alternativa una bustina al giorno di Psyllogel, sciolte in acqua e lasciate riposare per pochi secondi (sempre durante i pasti).
Gli stitici devono stare attenti a bere molto.

Alcune forme di stitichezze possono nascere da scarso contenuto idrico delle feci.
In questi casi (e sempre quando si assume crusca) conviene assumere liquidi anche durante i pasti: è preferibile il lieve inconveniente di una diluizione dei succhi gastrici, rispetto alla mancanza di liquidi nei contenuti intestinali.

Regolarità nelle scariche

Non reprimete mai l'impulso a defecare: tentate di andare al gabinetto alla stessa ora, preferibilmente il mattino dopo la colazione (anche quando non c'è l'impulso), aiutandovi eventualmente con stimoli meccanici (supposte, ecc.).
Camminate, camminate…

Fare moto è indispensabile. ¡E importante fare ginnastica, ma soprattutto camminare.
Non tutti possono farlo ( persone in carrozzella o comunque immobilizzate): aumentare comunque le attività fisiche possibili, fisioterapia, ecc.

Microclismi e supposte

In attesa che gli altri elencati funzionino: l'uso di microclismi o di supposte di glicerina.
Se usate le supposte, curate che permangano nell’alveo il minor tempo possibile: vi è qualche sospetto sui danni che la glicerina può fare permanendo a lungo nell’intestino.

Lassativi?

Qando comunque la defecazione è impossibile si consiglia uso di lassativi di origine vegetale o di citrati per non più di una settimana, prendendoli la sera prima di andare a letto.

Vanno diminuiti progressivamente del 50% alla settimana fino ad eliminarli completamente
Anche l'assunzione di prugne secche cotte rientra nell'uso dei lassativi vegetali.

Gli enteroclismi

Naturalmente bisogna non trascurare gli altri pilastri del metodo Kousmine: gli enteroclismi. Nei casi estremi conviene ricorrere all'idrocolonterapia) seguiti da infusione di olio di lino.

Infine…

Uscire da un lungo periodo di stipsi intestinale non è rapido.
Occorre avere costanza e pazienza
Ma insistendo con una corretta metodologia si riuscirà nella quasi totalità dei casi a giungere in poco tempo ad un'accettabile regolarità.

La flora batterica

La nostra flora batterica intestinale è frutto del caso. Assente alla nascita, viene poi costruita dall'apporto casuale di batteri dall'esterno, a cominciare da quelli della vagina materna. Viene poi squilibrata dalle terapie subite, soprattutto quelle di antibiotici e cortisonici. Va quindi sempre ricostruita, con eubiotici efficaci:

• all'inizio della terapia
• dopo una cura di antibiotici.
Su come ricostruirla o correggerla consulta l'apposita scheda o chiedi un parere ad un esperto kousminiano.

La ricostruzione della flora batterica intestinale

Conviene sempre all'inizio della cura o in momenti di difficoltà intestinale procedere ad un rinnovamento della flora intestinale. Consiste in una disinfettazione della flora esistente, per eliminare agenti patogeni e per liberare spazio per i fermenti che reintrodurremo, e nella ricolonizzazione con eubiotici altamente qualificati.

Come disinfettante si possono usare a colazione 20 gocce di propuli + 4 gocce di tea-tree-oil (olio di melaleuca) in un po' d'acqua a colazione e un quarto d'ora prima di pranzo.

Come eubiotici proponiamo il Ferzym Plus (Specchiasol) di elevata qualità, che ha un buon rapporto prezzo/qualità. Ê meglio assumerlo almeno mezz'ora prima di cena. Se ne usate altri (ce ne sono di buoni in commercio) fate però attenzione che non tutti i probiotici sono uguali. Occorre scegliere i prodotti che forniscono probiotici efficaci (pretendete la documentazione):

con i ceppi giusti
vivi
gastroresistenti
con supporti che li mettano in grado di riprodursi rapidamente.

SE NON VI È CANDIDOSI

Per i primi 10 giorni
25 gocce di tintura di propuli + 4 gocce di Tea-tree-oil (olio di melaleuca) in un po' d'acqua a colazione
3 caps/die di Ferzym Plus un’ora prima di cena
Per i 15 giorni successivi
2 caps/die di Ferzym Plus un’ora prima di cena

IN PRESENZA DI CANDIDOSI

La candidosi è un infezione diffusa e grave, molto più di quanto di pensa. Influenza negativamente l'apparato digerente, il sistema immunitario e anche la psiche. Può essere la causa nascosta di allergie, intolleranze alimentari, stanchezza, ecc.
Malgrado la diffusione e la pericolisità, è ampiamente sottovalutata.

E' difficile guarirne completamente, ma è assolutamente indispensabile se vogliamo impedire recidive. Ricordiamo che la candidosi può aggravarsi notevolmente e emigrare dall'intestino o dalla vagina alla bocca, alla zona anale, al circolo sanguigno. La cura deve essere rigorosa e assolutamente fedele, senza eccezione. Comporta un rigoroso regime alimentare e una terapia di integratori e farmaci. Nessuno pensi di risolvere il problema della candidosi con semplici fungicidi: correrebbe il rischio che il microorganismo si incisti, con ricomparse e maggiori difficoltà a eradicarlo.

Potete trovare tra i documenti (“varie/documenti”) l'intero programma di eradicamento della candidosi: praticatelo sotto la guida di un medico esperto.

Gli enteroclismi

In caso di malattie gravi (tumori, sclerosi multipla, ecc.) è importante praticare, due volte alla settimana, degli enteroclismi (fatti con 1 litro e mezzo o due litri di camomilla; naturalmente nei bambini la dose deve essere proporzionalmente ridotta). La pratica degli enteroclismi, anche se gravosa, è un aiuto essenziale nella fase acuta della malattia e, comunque, all'inizio della cura. È comunque di grande utilità per tutti quelli che decidono di cambiare la propria alimentazione. La dott. Kousmine non accettava di seguire malati che non praticassero regolarmente gli enteroclismi.

La camomilla va preparata con circa 5 bustine, lasciate in infusione finché la tisana si raffreddi alla temperatura adatta (38°-39°).. Va poi immessa nell'apposito apparecchio (che potrete acquistare per pochi euro in farmacia), che va appeso a un paio di metri di altezza. Si svuota il tubo dall'aria, si richiude il rubinetto, ci si mette in ginocchio accucciati a terra, con la testa e il busto il più bassi possibile. Si introduce il beccuccio nell'ano e si riapre il rubinetto. Il liquido deve entrare tutto: se si sente l'impulso irrefrenabile di una evacuazione, dopo aver provveduto, occorre riboccare ancora il liquido ad un litro e mezzo. Se non si introduce tutto il litro e mezzo, non si perviene ad un lavaggio efficace del colon. Può accadere che la discesa del liquido si blocchi: è opportuno in questo caso massaggiare la pancia con movimenti energici, come se si impastasse, per smuovere le anse dell'intestino e staccare eventuali fecalomi.

Dopo che il liquido è stato interamente introdotto, avviene la defecazione, che deve essere completa. Appena l'intestino si è calmato dopo l'evacuazione, procedete all'introduzione dell'olio di girasole.

L'introduzione di olio di girasole biologico spremuto a freddo è sempre necessaria per un risanamento completo delle pareti intestinali. La quantità: 4 cucchiai = 60 ml . Il modo: mediante una peretta da bambini o, meglio, una siringa da 100 ml, (ovviamente priva di ago!). Dopo un po' di enteroclismi potrebbe essere necessario ridurre la quantità di olio (anche a 10 ml). Può essere opportuno, almeno per le prime volte, mettere dopo l'introduzione dell'olio di girasole un pannolone, per evitare che eventuali piccole perdite di olio macchino i vestiti o le lenzuola (normalmente non accade, ma talvolta è successo).
Normalmente una cura efficace dura da 2-4 mesi nei casi leggeri a 2 anni nei casi più gravi. Gli enteroclismi vanno comunque ripresi, anche a malattia stabilizzata, di fronte a rischi di attacchi (cambio di stagione, stress, attacchi influenzali, ecc.). Può accadere che gli enteroclismi affatichino molto o provochino costipazione: avviene soprattutto nel caso di sclerosi multipla, se la malattia è avanzata. In questo caso conviene diminuire la frequenza a una volta alla settimana o ogni dieci giorni, per aumentare poi progressivamente quando l'intestino si è stabilizzato.

Gli enteroclismi sono una pratica adatta anche per persone sane, ogni volta che interviene qualche fattore che disturba il normale funzionamento dell'intestino o in presenza di malesseri ricorrenti. È comunque opportuno per tutti praticarli qualche volta all'anno, preferibilmente in cambio stagione.

L'idrocolonterapia

Un lavaggio intestinale più completo e accurato può essere attuato mediante l'idrocolonterapia. È un lavaggio praticato in ambulatorio mediante apparecchi altamente specializzati, che permettono anche l'osservazione dei prodotti di scarico durante l'evacuazione. L'idroterapia del colon è adatta soprattutto per i malati che non possono praticare gli enteroclismi; ma è importante anche per gli altri, quando ci troviamo di fronte ad un intestino particolarmente “sporco”. Abbiamo avuto casi di malati che hanno avuto miglioramenti significativi anche dopo una sola applicazione.

Oggi in Italia si sono diffusi gli ambulatori di idrocolonterapia, con un abbassamento dello standard qualitativo. Affidatevi solo a centri che hanno una lunga esperienza, gestiti da personale affidabile. Personalmente preferisco quelli che fanno una pulizia accurata e radicale in una sola seduta (e ricorrono a sedute successive solo in casi di intestini in cattive condizioni) a quelli che propongono più sedute ravvicinate. Ma nella maggior parte degli ambulatori si praticano metodiche diverse, ugualmente accettabili.

Il lavaggio intestinale con brodo salato

Chi non riesce a fare gli enteroclismi, può sostituirli con un altro metodo più agevole, anche se meno efficace. Si fa bollire un litro d'acqua con verdure, possibilmente biologiche (per es. una piccola cipolla, una costa di sedano, una carota, una piccola rapa o un pezzo di cavolo); si aggiungono due cucchiai di sale marino non raffinato; si lascia raffreddare fino a quando la temperatura permette di berlo; poi lo si beve tutto in un quarto d'ora (è importante che sia ancora caldo). Qualcuno trova il brodo vomitevole: dipende dai gusto personali, personalmente lo trovo solo molto salato.

Si ottiene l'evacuazione dell'intestino in pochi minuti.È meglio fare questa tecnica a digiuno. È raccomandabile farla seguire da un piccolo clistere di olio di girasole (come per gli enteroclismi) o dallo sciacquo della bocca con olio (vedi sotto).
È assolutamente controindicata agli ipertesi, a soggetti a terapia cortisonica, ai cardiopatici.

Lo sciacquo della bocca con olio di girasole

Sono molto utili gli sciacqui della bocca con un cucchiaio di olio di girasole spremuto a freddo: devono esere fatti a digiuno (al mattino, o prima dei pasti). Bisogna “agitarlo” a lungo in bocca, risucchiandolo tra la lingua e tra i denti, per una ventina di minuti (comunque non meno di un quarto d'ora). Poi va sputato completamente (attenzione a non ingoiarlo: contiene residui tossici) e ci si deve sciacquare la bocca e lavare i denti. Il segno che la tecnica è riuscita è il colore dell'olio: deve essere biancastro. Se è ancora giallo, significa che il lavaggio non è durato a sufficienza.
È una pratica che si può ripetere anche due o tre volte al giorno, soprattutto in caso di malattie acute. Non sostituisce gli enteroclismi!

Gli integratori alimentari

Si definiscono integratori, con un termine scientificamente impreciso ma ormai in uso, nutrienti che si aggiungono alla dieta in quantità ridottissime (in genere dell'ordine dei milligrammi) per completare l'equilibrio nutrizionale. Un regime alimentare equilibrato non dovrebbe aver bisogno di integratori e nessun integratore supplisce adeguatamente ad una dieta squilibrata. Ma in circostanze particolari può rendersi necessario aggiungere ad una nutrizione anche equilibrata una dose adeguata di integratori perché:

le verdure e la frutta che troviamo in commercio danno spesso un apporto inadeguato di vitamine e flavonoidi;
• in alcune zone i terreni sono carenti di alcuni oligoelementi (per es. il selenio) e trasmettono questa carenza ai vegetali che vi sono coltivati;

• occorre fornire un supplemento nutrizionale, anche in caso di diete equilibrate, ad alcuni malati che non sono in grado di assimilare le vitamine che assumono o non sono in grado, proprio per le condizioni di malattia, di elaborare sostanze essenziali per l'organismo (è il caso dell'acido gammalinoleico);

• in organismi particolarmente debilitati dalla malattia occorre fornire un apporto maggiore di alcuni micronutrienti essenziali per riportare l'organismo alle condizioni di salute.

Il fabbisogno di questi nutrienti varia da malattia a malattia e, nell'ambito della stessa malattia, da malato a malato. Ecco perché deve essere il medico a determinare quali integratori debba assumere un ammalato e in quali quantità. Non raccomanderemo mai abbastanza di evitare pratiche pericolose di autoterapia.

Le terapie immunomodulanti

(pagina a cura del dott. Angelo di Fede, immunologo)

Quando parliamo di METODO KOUSMINE noi parliamo, non di patologie congenite, ma di patologie autoimmuni o acquisite.

Cosa vuol dire MALATTIA AUTOIMMUNE?

Noi abbiamo un sistema di difesa anticorpale per cercare di neutralizzare tutti i batteri, tutti i virus, tutti i microrganismi patogeni che vengono a contatto, quotidianamente, con il nostro organismo.
Dove principalmente? A livello cutaneo e a livello intestinale.

La sola differenza è che la superficie cutanea è circa 2 m° , mentre la superficie intestinale è circa 350m°. Pertanto la quantità di patogeni intestinali , che vengono a contatto quotidianamente con il nostro sistema di difesa intestinale, è notevolmente sproporzionato rispetto a quello cutaneo.

Dalla nascita il nostro sistema di difesa manda in avanscoperta, quotidianamente, i ‘soldatini’ più scalcinati nel nostro intestino (i LINFOCITI B) i quali ‘spareranno’ contro i patogeni presenti con dei ‘proiettili’ più o meno efficaci che sono le IMMUNOGLOBULINE (IGA IGG IGM), nella speranza remota di essere abbastanza efficaci. Lo saranno tanto di più quanto il PH intestinale sarà idealmente neutro (tra 6-7) cosa eccezionale di questi tempi in cui la nostra dieta è tutta votata all’acidità.

I linfociti T

Se qualche patogeno passa la barriera intestinale, cosa che succede normalmente e tanto più facilmente quanto più il nostro PH intestinale è acido, il nostro sistema di difesa immediatamente manda nel torrente circolatorio i 'carri arnati' ( I LINFOCITI T) i quali tenderanno a bloccarli per evitare che si diffondano nel nostro organismo.
Noi non nasciamo con i linfociti T. Il bambino comincia a produrli dopo l’anno di vita ; completamente verso il 6°-7° anno di età.

Di linfociti T se ne formeranno uno per ogni batterio, uno per ogni virus, uno per ogni microrganismo patogeno. Per formarsi completamente ha bisogno di 6-7 gg.; ecco perché i bambini sino a 6-7 anni avranno sempre e frequenti episodi febbrili che dureranno in media 6-7 gg. Questo è il tempo che occorre ad un linfocita T per formarsi.

La febbre è l’unico nostro sistema di difesa ( ‘cottura' dei patogeni circolanti ) in attesa che si formi il linfocita T specifico. Una volta formatosi distrugge il patogeno e ‘muore’ anche LUI, ma lascia in eredità un LINFOCITA TM o Tmemoria o T figlio che circolerà per tutta la vita nel nostro organismo (‘ronda immunitaria') in attesa di attivarsi quando un patogeno uguale o simile a quello per il quale il ‘padre’ si è formato ed è morto, penetrerà nel nostro organismo.

I linfociti B e T non hanno gli ‘occhi’ per riconoscere un patogeno amico da uno nemico. Il riconoscimento avviene tramite i determinanti antigenici di superficie. Qualora questa ‘chiave di lettura' assomigliasse ad una qualsiasi cellula del nostro organismo si avrà l’autodistruzione o la malattia autoimmune.

Tutto quanto è stato detto, in maniera molto semplificata, è il frutto di anni di ricerca immunologica, che ha avuto un notevole impulso con l'inizio dei trapianti d'organo, grazie al dott. Barnard con il primo trapianto di cuore (HLA di classe 1-2; SOTTOPOPOLAZIONI LINFOCITARE, GRUPPO SANGUIGNO E FATTORE Rh; CITOCHINE; ecc., ecc., ).

La dott. KOUSMINE ha avuto il pregio di intuire, con largo anticipo, l’importanza della regolazione del sistema immunitario alterato dalle noxe patogene penetrate nel nostro organismo. Da buona biologa, oltre che ottimo medico, aveva capito che la causa iniziale di una risposta immunitaria come causa di una patologia cronica o autoimmune o tumorale era dovuta per lo più ai batteri gram- che lei testava sistematicamente a tutti i suoi pazienti per poi ordinare un vaccino con il quale stimolasse in senso positivo il sistema immunitario alterato del paziente.

Attualmente le conoscenze immunologiche si sono notevolmente evolute per nostra fortuna. Pertanto si puo’ abbinare o alternare alla terapia vaccinica la terapia cosi detta MICROIMMUNOTERAPIA.

La microimmunoterapia agisce modulando lo stato immunitario del paziente nel corso di una patologia autoimmune utilizzando, in dosi infinitesimali, sostanze immuno-competenti di sintesi quali le citochine o altri fattori di regolazione immunitaria o gli acidi nucleici specifici del gene implicato nella patologia in questione in modo da modulare l’azione patogena in maniera positiva.

È possibile rivolgersi ad un medico kousminiano per ottenere una o l'altra delle terapie, quando egli ritenesse necessario per il paziente completare i quattro pilastri fondamentali del metodo con il quinto pilastro.

fonte:www.kousmine.eu