Civiltà – Dichiarazione conclusiva del Dodicesimo Forum di Rodi

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civiltàIl dodicesimo Forum di Rodi, che ha visto la partecipazione di una delegazione dell’IsAG, si è concluso quest’oggi. Vladimir Jakunin, presidente del World Public Forum “Dialogue of Civilizations”, ha letto una dichiarazione conclusiva della Presidenza del Forum, che proponiamo qui in versione italiana (cliccare qui per l’originale in inglese).

La Presidenza del World Public Forum “Dialogue of Civilizations” è profondamente preoccupata per il recente deterioramente negli affari mondiali e per le tendenze strutturali che pongono a rischio sia l’umanità sia la natura. Ancora più preoccupante è la reazione senza precedenti e totalmente irresponsabile a questi sviluppi da parte dell’oligarchia finanziaria mondiale, che sembra essere la sola beneficiaria della crisi e dell’attacco in corso.

La Presidenza del World Public Forum “Dialogue of Civilizations” si oppone con forza all’aggressione contro nazioni e popoli sovrani, ai massacri di civili innocenti, alle sanzioni indiscriminate contro i cittadini di altri paesi, alla soppressione intellettuale e morale di forme naturali del comportamento umano, ai programmi di sorveglianza di massa e alla complessiva distruzione dell’ecologia sociale dell’umanità, che è stata elevata a nuova norma.

A nostro avviso:

– la crisi sistemica prova che anche il valore analitico, per non parlare della capacità predittiva, del paradigma di globalizzazione neoliberale si è esaurito. L’aumento dell’ineguaglianza oltre ogni ragionevole limite in così tanti paesi sviluppati o in via di sviluppo è un esempio persuasivo della sua inadeguatezza;

– l’estremo aumento per portata e intensità dell’ingiustizia nel mondo è specialmente evidente in continenti tanto diversi come l’Europa e l’Africa;

– le contraddizioni sul continente euroasiatico rimangono irrisolte nell’attuale crisi mondiale. Esse hanno contribuito significativamente ai drammatici eventi degli anni recenti, in maniera particolarmente tragica in Ucraina dove gli effetti distrutivi per l’Europa e il mondo interi sono più evidenti;

– l’oligarchia finanziaria mondiale sta cercando di instaurare una nuova classe transnazionale per assicurare il dominio geopolitico e geoeconomico all’interno del Nuovo Ordine Mondiale, che è dipinto come necessario, normativo e inevitabile.

Di fronte a tale situazione, la Presidenza del World Public Forum “Dialogue of Civilizations” non vede altra alternativa che usare tutte le sue facoltà e risorse più proattivamente per supportare gli sforzi pubblici contro la minaccia di uno scontro o addirittura guerra globali e per congeniare nuovi modelli socio-economici sostenibili. Questi modelli, che hanno al centro gli interessi dell’umanità, informeranno le teorie e le pratiche emergenti volte alla trasformazione del mondo.

Pensiamo che il “dialogo di civiltà”, sorretto da una rigorosa base concettuale, sia il solo modo per ottenere l’obiettivo che fissammo 15 anni or sono, cioè permetterci di stimare i rischi e le minacce alla civiltà umana e dunque stabilire un ordine mondiale che assicurerà la sopravvivenza della società, del genere umano e delle generazioni future.

In quanto organizzazione internazionale non governativa, assembleremo numerosi programmi e iniziative del WPF, e incoraggeremo con tutti i mezzi possibili la partecipazione pratica e responsabile dei membri del Forum di Rodi e della Famiglia del Dialogo alle seguenti attività.

1. Il progetto di Scuole di Dialogo Interculturale sviluppato dal WPF deve diventare una realtà concreta in molti paesi e nazioni. Il WPF supporterà la sua espansione geografica e generazionale e cercherà di applicare i princìpi e gli standard del progetto ai sistemi educativi esistenti.

2. Il WPF – condividendo l’idea che la responsabilità adulta esiste in qualsiasi sistema sociale civile – elaborerà la propria politica verso la gioventù così da assicurare il suo diritto all’educazione e alle migliori pratiche del “dialogo di civiltà”. Il programma esistente di corsi digitali di dialogo di civiltà, implementato per tre anni consecutivi, riceverà un sostegno significativo dal WPF per rafforzare la cooperazione con le università maggiori.

3. Il WPF cercherà di tradurre il concetto di “dialogo di civiltà” in politiche pubbliche plausibili, istituendo un apposito pensatoio del WPF Dialogue of Civilizations, che potrà servire come fulcro globale per la teoria del dialogo. Il suo compito principale sarà accertarsi intellettualmente che il dialogo di civiltà non sia dirottato da forze manipolatrici.

4. Il WPF sosterrà ogni sforzo responsabile di opporsi alla violazione dell’ecologia sociale dell’umanità e di difendere le pratiche e i modi di vita tradizionali.

(Traduzione dall’inglese di Daniele Scalea)

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